Nel 1587, un gruppo di circa 115 coloni inglesi sbarcò su Roanoke Island, una piccola isola situata nell’attuale stato della Carolina del Nord, con l’obiettivo di stabilire una colonia permanente nel Nuovo Mondo. Guidati da John White, un esploratore e artista, questi pionieri facevano parte del progetto di Sir Walter Raleigh di espandere l’influenza inglese in America del Nord. Ma pochi anni dopo, quando White tornò in Inghilterra per rifornimenti e tornò sull’isola, la colonia era sparita senza lasciare traccia.
Quello che accadde alla colonia di Roanoke rimane uno dei più grandi misteri della storia americana, un enigma che ha affascinato storici, archeologi e curiosi per secoli. Ma cosa sappiamo davvero di questa vicenda?
Il contesto storico: la corsa al Nuovo Mondo
Alla fine del XVI secolo, le potenze europee erano impegnate in una frenetica corsa per colonizzare il Nuovo Mondo. Spagna e Portogallo erano all’avanguardia, con l’Inghilterra che cercava disperatamente di tenere il passo. Sir Walter Raleigh ottenne l’autorizzazione dalla regina Elisabetta I per fondare una colonia inglese in Nord America. La prima spedizione verso Roanoke nel 1585 non ebbe successo, ma nel 1587 Raleigh decise di tentare di nuovo, inviando un gruppo di famiglie per fondare una colonia permanente.
La decisione di portare famiglie, piuttosto che solo soldati e avventurieri, era vista come un tentativo di radicare la presenza inglese nel continente. Tra i coloni c’erano uomini, donne e bambini, inclusa la figlia di John White, Eleanor Dare, che diede alla luce il primo bambino inglese nato nel Nuovo Mondo: Virginia Dare. Tuttavia, la colonia iniziò presto a incontrare difficoltà. Le relazioni con i nativi della zona si deteriorarono rapidamente e le risorse cominciarono a scarseggiare. White decise allora di tornare in Inghilterra per cercare rifornimenti, ma il suo viaggio di ritorno fu molto più complicato del previsto.
Il ritorno di John White e la scoperta inquietante
Quando White partì per l’Inghilterra, si aspettava di tornare dopo pochi mesi, ma lo scoppio della guerra anglo-spagnola e la necessità di difendere la patria contro l’Armada Spagnola ritardò il suo viaggio di ritorno per tre anni. Quando finalmente riuscì a tornare a Roanoke nel 1590, trovò la colonia completamente deserta. Non c’erano segni di violenza o di lotta, solo un indizio criptico: la parola “CROATOAN” scolpita su un palo, e le lettere “CRO” su un albero vicino.
Nonostante l’apparente serenità della scena, nessuno dei coloni fu mai ritrovato. L’intera popolazione, inclusa sua figlia e sua nipote, era scomparsa nel nulla. White cercò di interpretare il messaggio: Croatoan era il nome di un’isola vicina, abitata da una tribù amica dei coloni, ma nonostante vari tentativi di investigare, non fu mai in grado di scoprire cosa fosse accaduto.
Le teorie sul destino della colonia
Da quel momento, sono emerse molte teorie per spiegare la scomparsa della colonia di Roanoke. Alcune delle più popolari includono:
- Assimilazione con le tribù locali: Una delle ipotesi più accreditate è che i coloni siano stati accolti dai Croatoan o da un’altra tribù indigena, e che si siano lentamente integrati nella loro società. Testimonianze di successivi esploratori europei riportano di nativi americani con caratteristiche fisiche che ricordavano gli europei, il che potrebbe supportare questa teoria.
- Massacro o conflitto: Un’altra ipotesi suggerisce che la colonia possa essere stata attaccata e distrutta da tribù ostili, forse per via delle tensioni che si erano create già prima della partenza di White. Tuttavia, la mancanza di segni di lotta rende questa teoria meno convincente.
- Fuga o migrazione: Alcuni storici ritengono che i coloni abbiano abbandonato volontariamente l’insediamento, forse per sfuggire alla fame o alle malattie, e abbiano cercato rifugio altrove. In assenza di risorse e con le comunicazioni interrotte, potrebbero aver tentato di unirsi ad altre colonie o tribù nelle vicinanze, finendo per soccombere alle dure condizioni del territorio.
- Eventi sovrannaturali e folklore: Il mistero di Roanoke ha anche alimentato leggende e storie soprannaturali. Alcuni racconti folkloristici parlano di maledizioni, strane apparizioni e persino di streghe che avrebbero maledetto la colonia. Sebbene non vi sia alcuna prova concreta a supporto di tali storie, queste aggiungono fascino al mistero.
Scoperte recenti: una svolta possibile?
Negli ultimi anni, nuove tecnologie e scoperte archeologiche hanno riacceso l’interesse per la scomparsa della colonia di Roanoke. Nel 2012, un gruppo di ricercatori ha scoperto una mappa del periodo che suggeriva la presenza di un sito secondario a circa 80 chilometri a ovest di Roanoke, noto come “Site X”. Scavi in quell’area hanno rivelato alcuni artefatti di origine europea, ma non abbastanza per fornire una risposta definitiva.
Inoltre, analisi del DNA condotte su discendenti di nativi della regione stanno cercando di determinare se ci sono tracce genetiche che potrebbero confermare l’ipotesi dell’assimilazione con le tribù locali.
Il fascino eterno del mistero di Roanoke
Il mistero della colonia perduta di Roanoke continua a catturare l’immaginazione del pubblico. Anche se molte delle teorie potrebbero essere plausibili, nessuna spiegazione ha mai soddisfatto completamente tutti gli interrogativi, rendendo la storia della colonia perduta un enigma senza tempo.
Forse un giorno, grazie alle nuove tecnologie o a una scoperta archeologica imprevista, la verità verrà finalmente alla luce. Fino ad allora, Roanoke rimane una delle più grandi curiosità storiche non solo dell’America, ma del mondo intero.