I problemi legati all’intasamento del Filtro Antiparticolato (DPF o FAP) sono una realtà per molti automobilisti, soprattutto chi usa l’auto in città per brevi tragitti. La soluzione? Molti si affidano al miglior additivo per pulire il filtro DPF, un prodotto chimico studiato per facilitare la rigenerazione.
Ma funziona davvero e, soprattutto, quale scegliere? La chiave sta nel capire come agisce questo “aiuto” nel serbatoio.

Come l’Additivo DPF Interviene sulla Rigenerazione
Il DPF, per eliminare il particolato (fuliggine) che trattiene, deve innescare un processo chiamato rigenerazione. Di solito, ciò accade quando i gas di scarico raggiungono temperature elevate, circa 550−600∘C, cosa difficile da ottenere in un ciclo urbano.
Gli additivi pulizia DPF contengono una speciale formulazione a base di metalli (spesso a base di cerio o ferro) che svolge una funzione cruciale:
- Abbassano la Temperatura di Combustione: L’additivo, una volta miscelato al gasolio, riduce il punto in cui la fuliggine brucia, portandolo a circa 450∘C (come avviene nei sistemi FAP additivati di serie, ad esempio su alcuni veicoli PSA – Peugeot/Citroën). Questo facilita l’innesco della rigenerazione, rendendola più frequente e completa anche in condizioni di guida non ideali.
- Facilitano l’Ossidazione: Agiscono come catalizzatori, accelerando la trasformazione del particolato in ceneri meno dannose e più facili da espellere.
Usare regolarmente un additivo DPF di qualità serve quindi a prevenire l’intasamento severo e le costose rigenerazioni forzate in officina.
Quale Additivo DPF Scegliere: I Criteri Fondamentali
La scelta del miglior additivo pulitore DPF dipende dalla situazione e dalla tipologia di motore (ad esempio, alcuni motori usano la “Cerina” di serie). Ecco i marchi più citati e i punti da valutare:
- Azione Preventiva o Correttiva:
- Manutenzione (Preventiva): Prodotti come Bardahl DPF Cleaner o Liqui Moly DPF Protector sono ideali da usare ogni 3.000−5.000 km per mantenere il filtro efficiente. L’obiettivo è supportare la rigenerazione passiva.
- Emergenza (Correttiva): In caso di spia accesa per intasamento (non critico), si cercano formulazioni più concentrate, in grado di facilitare una rigenerazione rapida e sbloccare la situazione.
- Certificazioni e Affidabilità: Privilegia marchi noti e testati nel settore automotive (come quelli citati o Arexons, Sintoflon). “Parlo da ricambista: l’additivo non è magia, ma se usato con criterio funziona,” afferma un rivenditore specializzato, sottolineando l’importanza di prodotti con formula studiata per sistemi FAP/DPF Euro 5/6.
- Modalità di Utilizzo: La maggior parte degli additivi per la pulizia del DPF si versa direttamente nel serbatoio del gasolio (un flacone per un pieno, solitamente 50 litri), seguendo sempre scrupolosamente il dosaggio del produttore. Esistono anche spray specifici (es. Valvoline DPF Cleaner) da applicare direttamente, ma questo è un intervento più tecnico.
Dati e Consigli Pratici per l’Efficacia Massima
Un test indipendente sul funzionamento degli additivi è complesso, ma il feedback degli utilizzatori e dei professionisti del settore conferma che l’additivo DPF può ridurre la frequenza delle rigenerazioni forzate e contribuire a:
- Ridurre l’aumento del consumo di carburante: Un filtro intasato aumenta lo sforzo del motore e, di conseguenza, i consumi.
- Ripristinare le prestazioni del motore: Un DPF ostruito causa perdita di potenza (modalità recovery).
Un consiglio utile: Dopo aver aggiunto l’additivo, è sempre una buona idea percorrere un tratto di strada extraurbana o in autostrada a regime costante (circa 2.500 – 3.000 giri/min) per una ventina di minuti. Questo aiuta concretamente il motore a raggiungere la temperatura necessaria per l’attivazione dell’additivo e, quindi, una rigenerazione efficace.
FAQ sul Miglior Additivo DPF
A che serve l’additivo DPF? L’additivo DPF (o FAP) viene miscelato al gasolio per abbassare la temperatura necessaria a bruciare le particelle di fuliggine intrappolate nel filtro. Agisce da catalizzatore, rendendo la rigenerazione del filtro più facile e completa, specialmente in caso di guida urbana o tragitti brevi. L’uso preventivo aiuta a mantenere il filtro pulito, evitando costosi interventi di pulizia o sostituzione.
L’additivo DPF è diverso dall’AdBlue? Sì, sono due prodotti completamente diversi. L’additivo DPF (come Bardahl DPF Cleaner) si aggiunge al carburante e supporta la rigenerazione del filtro per eliminare il particolato solido (PM). L’AdBlue (una soluzione di urea) viene iniettato nel sistema SCR e serve a convertire gli ossidi di azoto (NOx) in sostanze meno inquinanti, intervenendo quindi su un altro tipo di emissione.
Quando dovrei usare l’additivo DPF? L’uso è raccomandato sia a scopo preventivo che in caso di primi sintomi di intasamento. Per la prevenzione, si consiglia di aggiungere il prodotto ogni 3.000 a 5.000 km. Se l’auto mostra segnali come cali di potenza, fumo o un aumento dei consumi, è il momento di usare un additivo più concentrato per favorire la rigenerazione e tentare di sbloccare la situazione.
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