È possibile registrare le voci dei defunti? Le psicofonie, note anche come Electronic Voice Phenomena (EVP), sono suoni misteriosi captati tramite dispositivi elettronici, spesso interpretati come messaggi provenienti da entità non visibili. Questo affascinante (e controverso) fenomeno continua a dividere il mondo scientifico da quello del paranormale, alimentando interrogativi profondi sull’esistenza di una realtà oltre la morte.

Le origini del fenomeno: Jürgenson e Raudive
Il primo caso documentato di psicofonia risale agli anni ’50 e porta la firma dell’ornitologo estone Friedrich Jürgenson. Mentre registrava il canto degli uccelli nelle foreste svedesi, rilevò una voce che sembrava parlargli. Sorprendentemente, affermò di riconoscere in quella voce il timbro della madre defunta. Questo evento lo spinse a investigare ulteriormente, fino alla pubblicazione del libro Voices from the Universe (1964).
A seguire, lo psicologo e parapsicologo lettone Konstantin Raudive approfondì lo studio delle EVP. Dopo migliaia di ore di registrazioni, Raudive raccolse una vasta collezione di voci misteriose, pubblicando i risultati nel libro The Inaudible Becomes Audible (1968), accompagnato da un album con le registrazioni originali.
Scetticismo e spiegazioni razionali
Nonostante l’interesse mediatico e il coinvolgimento di diversi ricercatori, le psicofonie sono rimaste fuori dal riconoscimento scientifico ufficiale. Secondo un articolo pubblicato dalla BBC (fonte), molti esperti ritengono che le EVP siano frutto di pareidolia acustica, ovvero il meccanismo mentale che ci porta a riconoscere voci o parole familiari in suoni casuali.
Un’altra teoria diffusa è quella delle interferenze radio, secondo cui i dispositivi di registrazione capterebbero segnali casuali provenienti da fonti esterne, come trasmissioni AM o CB, rendendo il fenomeno un semplice errore tecnico interpretato come paranormale.
La posizione della parapsicologia
Le psicofonie rientrano oggi nell’ambito della parapsicologia, la branca che studia fenomeni come la telepatia, le apparizioni e i contatti con l’aldilà. Tuttavia, la comunità scientifica tradizionale rimane cauta. Come osservato dall’American Psychological Association (fonte), non ci sono ancora evidenze ripetibili o verificabili che dimostrino un’origine paranormale del fenomeno.
Nonostante ciò, centinaia di appassionati e “cacciatori di fantasmi” in tutto il mondo continuano a utilizzare registratori, app e software specializzati per cercare segnali dall’“oltre”. In molti casi, queste registrazioni sono poi condivise online, diventando virali e alimentando nuove teorie.
Voci dal nulla o messaggi ultraterreni?
La domanda resta aperta: le psicofonie sono semplici coincidenze o una prova dell’esistenza dell’aldilà? La risposta, almeno per ora, dipende dalla sensibilità personale e dal livello di fiducia in ciò che non è (ancora) spiegato dalla scienza. Finché non verrà fornita una spiegazione definitiva e riproducibile, le EVP continueranno a essere un ponte tra mistero, fede e tecnologia.