Ricevere un reddito mensile fisso, senza condizioni o limiti, è possibile? Il concetto di reddito di cittadinanza universale – un sussidio in denaro erogato a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro situazione economica – sta guadagnando terreno nel dibattito globale. E non si tratta solo di teoria: in diversi Paesi sono già stati avviati esperimenti concreti.

Esperimenti reali: Germania e Kenya in prima linea
In Germania, l’organizzazione no-profit Mein Grundeinkommen ha condotto un test su 122 persone, fornendo loro 1.365 dollari al mese per tre anni. I risultati? Nessun calo dell’occupazione. Anzi, molti partecipanti hanno colto l’occasione per cambiare lavoro, dedicarsi alla formazione o inseguire progetti personali.
Un altro esperimento, in corso in Kenya, coinvolge 295 villaggi, con pagamenti mensili tra i 2 e i 12 anni. Anche in questo caso, non si è registrato un abbandono del lavoro. Al contrario, molte persone hanno avviato piccole attività imprenditoriali, condividendo risorse e dividendo i profitti in modo collaborativo.
L’impatto umano: sicurezza, autonomia e speranza
Storie come quella di Kadi, vedova kenyana che riceve 34 dollari al mese, mostrano come il reddito garantito possa rappresentare una vera ancora di salvezza. La possibilità di contare su una somma fissa mensile offre non solo stabilità economica, ma anche libertà di scelta e dignità. “Non pensavo fosse possibile accedere a tanto denaro in una sola volta”, afferma Kadi, che ora sogna di comprare un toro e coltivare la terra.
Gli esperti: serve ancora discuterne?
Secondo il dott. Kelle Howson, del Economic Justice Institute, non ci sono più dubbi: “Il reddito di cittadinanza non scoraggia il lavoro. Al contrario, libera energie imprenditoriali e stimola le economie locali”. Inoltre, sostiene che progetti mirati in base al reddito tendono a escludere e alimentano corruzione, mentre un reddito universale è più equo e sostenibile.
Anche il premio Nobel Abhijit Banerjee, insieme ad altri economisti, conferma che i trasferimenti diretti in denaro, già testati in Paesi come India, Iran e Namibia, hanno effetti positivi su benessere, salute, istruzione e parità di genere.
Non solo sinistra: anche Musk e la destra lo appoggiano
Sebbene il reddito universale sia spesso associato alla sinistra, anche esponenti del mondo liberale e imprenditori come Elon Musk ne sostengono l’adozione. Per Musk, sarà uno strumento indispensabile per garantire potere d’acquisto in un futuro dominato da automazione e intelligenza artificiale.
I benefici: salute, istruzione, uguaglianza
Oltre a migliorare la salute mentale e fisica, il reddito di cittadinanza consente ai bambini di restare a scuola più a lungo e favorisce l’autonomia delle donne. In contesti come Kenya e India, molte donne hanno potuto liberarsi da relazioni violente grazie alla stabilità finanziaria ottenuta.
Le criticità: costi, inflazione e fattibilità politica
Non mancano però le voci critiche. La professoressa Eva Vivault, dell’Università di Toronto, ha evidenziato che in contesti ad alto reddito – come Stati Uniti, Canada e Australia – l’effetto del reddito garantito è meno incisivo. Alcuni partecipanti hanno lavorato meno, e i costi per i governi risultano proibitivi.
In Iran, ad esempio, l’inflazione ha eroso rapidamente il valore dei sussidi. Inoltre, c’è chi teme un calo della forza lavoro e una maggiore pressione fiscale per sostenere il sistema.
Il futuro del reddito universale
Sebbene non ci sia ancora un consenso unanime, il reddito di cittadinanza universale si sta dimostrando uno strumento efficace per ridurre le disuguaglianze e stimolare l’economia reale, soprattutto nei Paesi a basso reddito.
Secondo il dott. Howson, investire oggi nel benessere dei cittadini significa ampliare la base imponibile di domani. Le persone, se libere dalla fame e dall’ansia economica, tendono a produrre, innovare e contribuire alla crescita collettiva.