Sempre più italiani scelgono l’auto elettrica, ma pochi sanno davvero come ricaricarla comodamente a casa. Questa guida pratica spiega tutto ciò che serve sapere, anche in caso di abitazione in condominio.
Come funziona la ricarica domestica di un’auto elettrica
Ricaricare l’auto a casa è possibile tramite una semplice presa Schuko o, preferibilmente, installando una wallbox, un dispositivo che ottimizza tempi, sicurezza e consumo energetico.
Secondo Motus-E, il 70% delle ricariche in Italia avviene in ambito domestico. Una wallbox da 7,4 kW consente di ricaricare completamente una batteria da 50 kWh in circa 7 ore, ideale per la notte.
Il costo dipende dal contratto energetico: mediamente si spendono 0,20 – 0,25 €/kWh, pari a circa 10-12 euro per una ricarica completa.
Ricarica in condominio: cosa dice la legge e come procedere
La legge italiana (art. 1122-bis del Codice Civile) consente ai singoli condomini di installare infrastrutture per la ricarica elettrica senza necessità di approvazione assembleare, purché a proprie spese e nel rispetto delle norme tecniche.
È consigliabile:
- Inviare una comunicazione scritta all’amministratore;
- Effettuare un sopralluogo tecnico;
- Installare un contatore dedicato per monitorare i consumi.
Per favorire la transizione, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede incentivi per l’installazione di colonnine private fino al 31 dicembre 2025, con detrazioni fino al 50% delle spese.
Conclusione
La ricarica domestica è una soluzione conveniente, sostenibile e sempre più accessibile, anche nei condomini. Conoscere le normative, i costi e le tecnologie aiuta a fare scelte informate e ad accelerare la mobilità elettrica.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!