Sarà che la maggior parte di noi appena vede i loro occhietti vispi e la coda lunga comincia ad urlare come forsennati e a scappare inorriditi, ma voi lo sapete che quelli che noi chiamiamo indistintamente, come fossero sinonimi, topi o ratti non sono affatto la stessa cosa?
Il topo, conosciuto anche con il nome di Mus Musculus, è il roditore che più “facilmente” riesce ad intrufolarsi nelle nostre case, in cerca di cibo, grazie al corpo piccolo ed agile. Raggiunge un massimo di 30 g di peso, una lunghezza dai 7 ai 10-15 cm ed è estremamente prolifico: può partorire fino a cinquanta cuccioli anche 10-12 volte l’anno.
I topi hanno generalmente una pelliccia di colore variabile dal marrone chiaro fino al nero, mentre le loro zampe e il ventre possono essere più chiari.
I ratti invece appartengono al genere Rattus, ed anche se sono originari dell’ Asia, sono oggi diffusi in tutto il mondo.
A differenziarli dai topi soprattutto la stazza, dato che arrivano sino a 50 centimetri, coda compresa. Il loro peso può arrivare fino al mezzo chilo, mentre la colorazione del loro manto è generalmente più scura rispetto ai topi.
Se non riuscite a vederli ma purtroppo avete scoperto che nella vostra casa o nel vostro giardino abitano di questi animaletti, per capire il genere potete rifarvi alle loro feci.
Gli escrementi sono infatti una utile traccia distintiva: gli escrementi dei ratti raggiungono una lunghezza di circa 20 mm, gli escrementi dei topi invece sono più piccoli e si aggirano attorno ai 3-6 mm.