La Grande Sfinge di Giza, uno dei monumenti più enigmatici e affascinanti del pianeta, potrebbe non essere interamente opera dell’ingegno umano. Una recente e sorprendente teoria scientifica suggerisce che la natura, in particolare il vento, abbia giocato un ruolo fondamentale nel dare forma alla sua iconica figura.

Una forma naturale: l’ipotesi dello Yardang
E se gli antichi egizi non avessero iniziato a scolpire da un blocco di roccia informe? L’ipotesi, avanzata da un team di scienziati della New York University, suggerisce che la base di partenza per la Sfinge fosse uno “yardang”. Si tratta di una formazione rocciosa naturale, tipica delle aree desertiche, modellata dall’incessante azione del vento che erode le parti più tenere della pietra, lasciando intatte quelle più resistenti.
Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Physical Review Fluids, è plausibile che millenni di venti del deserto abbiano scolpito un ammasso roccioso sull’altopiano di Giza fino a fargli assumere una forma che ricordava vagamente un leone seduto. Gli egizi, con la loro maestria e visione, avrebbero quindi riconosciuto questo potenziale, completando l’opera e definendo i dettagli che oggi ammiriamo, come il celebre volto.
Cosa significa per la storia della Sfinge?
Questa teoria non sminuisce l’abilità degli antichi costruttori, ma la colloca in una nuova prospettiva: non creatori dal nulla, ma collaboratori della natura. Potrebbe anche fornire una spiegazione alle annose questioni sulla datazione del monumento e sulla sproporzione tra la testa e il corpo, notevolmente più eroso.
Se il corpo della Sfinge è in parte un’opera di erosione naturale, la sua formazione sarebbe iniziata migliaia di anni prima dell’intervento umano, attribuito solitamente al faraone Chefren intorno al 2500 a.C. Gli scultori egizi avrebbero quindi “solo” rifinito e dato un volto a un monumento che la natura aveva già abbozzato. Questa idea concilia l’evidente antichità del corpo roccioso con la datazione archeologica tradizionale della testa.
Conclusione Il mistero della Sfinge si arricchisce di un nuovo, affascinante capitolo. Lungi dall’essere solo un’opera umana, potrebbe rappresentare un dialogo perfetto tra la forza creatrice della natura e l’ingegno dell’uomo. Un’icona nata dalla sabbia e dal vento, prima ancora che dallo scalpello.
Se vuoi esplorare ulteriormente le meraviglie dell’antico Egitto, ti consigliamo di consultare fonti autorevoli come il sito del Ministero del Turismo e delle Antichità Egiziano o le sezioni dedicate su National Geographic.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!