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Come affrontare le feste se hai un disturbo alimentare

Angela Gemito Nov 18, 2025

Per molte persone, le feste di fine anno evocano immagini di calore, riunioni familiari e abbondanza gastronomica. Tuttavia, per chi sta affrontando o recuperando da un disturbo alimentare (DA), questo periodo può trasformarsi in un campo minato emotivo. L’attenzione quasi ossessiva sul cibo, l’interruzione delle routine, l’esposizione sociale e il potenziale “body shaming” (anche involontario) possono scatenare ansia, senso di colpa e meccanismi di autocritica distruttivi. Riconoscere in anticipo queste sfide e dotarsi di strategie concrete è fondamentale per mantenere la calma e preservare la salute emotiva durante le celebrazioni.

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Perché le Festività Rappresentano un Rischio per il Recupero

Le feste sono intrinsecamente legate al consumo di cibo e bevande, spesso in quantità maggiori e con menu fuori dall’ordinario. Questo può esporre chi soffre di un DA a commenti sul peso o sull’aspetto fisico, creando un terreno fertile per i paragoni sociali e il rafforzamento di pensieri e comportamenti disfunzionali.

Secondo la National Eating Disorders Association (NEDA), la modifica delle abitudini quotidiane e l’accesso limitato ai sistemi di supporto sono tra i maggiori fattori di stress in questo periodo. La terapia e i piani nutrizionali potrebbero subire interruzioni, e i viaggi o i cambiamenti strutturali rendono più difficile mantenere la stabilità emotiva. Una ricerca pubblicata sul Journal of Eating Disorders (2020) evidenzia come l’alto stress percepito e la sensazione di perdita di controllo ambientale possano direttamente aumentare il rischio di ricadute nei disturbi alimentari.

Pianificare con attenzione e identificare i segnali d’allarme è un atto di cura essenziale. Vediamo quali sono le principali spie rosse e come è possibile affrontarle con proattività.

Riconoscere i Segnali d’Allarme e Agire con Prevenzione

La chiave per una gestione efficace è non aspettare che la crisi si manifesti, ma intercettare i primi segnali di disagio.

1. Isolamento Sociale e Ritiro dagli Eventi

  • Spia Rossa: Inizi a sentirti sopraffatto e a rifiutare inviti o a evitare amici e familiari, anche quelli che normalmente ti supportano.
  • Azione Proattiva: L’isolamento, sebbene possa sembrare una forma di protezione, in realtà può esacerbare la solitudine e dare spazio a pensieri ossessivi. Mantieni viva la tua rete di supporto. Contatta i cari che comprendono il tuo percorso o sfrutta i gruppi di supporto virtuale. Chiedi a un amico fidato di inviarti messaggi di sostegno durante un evento difficile. Una comunicazione sincera aiuta a ridurre il senso di isolamento.

2. Ansia, Irritabilità o Svuotamento Emotivo nelle Riunioni

  • Spia Rossa: Eventi pieni di cibo, folla o commenti leggeri ma sgraditi sul fisico o sulla dieta ti fanno sentire rapidamente stressato, irritato o vergognoso.
  • Azione Proattiva: Pianifica e stabilisci dei limiti chiari. Determina in anticipo quali eventi sono più gestibili. Prepara risposte brevi ed efficaci (es: “Preferirei cambiare argomento, non voglio parlare di cibo adesso“) e non esitare a concederti una pausa o un’uscita anticipata se il livello di disagio è troppo alto. Porta con te una persona di supporto fidata, se possibile.

3. Interruzione delle Routine di Recupero

  • Spia Rossa: Cominci a saltare sedute di terapia, a ignorare il piano alimentare stabilito o a mancare ai gruppi di supporto, anche con la scusa di “piccole omissioni”.
  • Azione Proattiva: Preserva la struttura del tuo percorso di recupero. Anche se in vacanza, cerca di partecipare a incontri online o di mantenere un contatto costante con il tuo team curante. Annotare i pasti o le emozioni (anche brevemente) può aiutare a mantenere un senso di struttura e consapevolezza, evitando che le fondamenta del recupero si indeboliscano.

4. Ritorno di Impulsi o Comportamenti Disfunzionali

  • Spia Rossa: Lo stress o il tempo libero non strutturato riaccendono pensieri di restrizione, abbuffate, condotte di eliminazione o l’idealizzazione di vecchie abitudini, dicendoti “solo per questa volta”.
  • Azione Proattiva: Identifica ed evita proattivamente i fattori scatenanti. Fai un elenco specifico di cibi, situazioni o argomenti di conversazione che ti mettono a disagio. Metti in pratica le tue strategie di coping: esercizi di respirazione, uscire all’aria aperta, chiamare un supporto o dedicarti a un’attività che ti aiuta a radicarti nel presente. Questo è il momento di usare la tua “scatola di coping” (oggetti, note o risorse digitali che ti danno sollievo).

5. Eccessiva Autocritica su Corpo e Aspetto

  • Spia Rossa: Inizi a confrontarti con gli altri o a ossessionarti su difetti percepiti, spendendo tempo eccessivo a pensare al tuo aspetto o alle calorie consumate.
  • Azione Proattiva: Pratica l’autocompassione attiva e rifocalizza l’attenzione. Sostituisci i pensieri negativi con affermazioni neutre o positive come: “Il mio corpo merita cura e nutrimento, indipendentemente dal contesto“. Sposta il focus da ciò che mangi a ciò che fai. Dedicati ad attività creative (disegno, bricolage) o al volontariato per ritrovare un senso di scopo non legato all’aspetto fisico.

6. Pensieri Ossessivi su Cibo e Alimentazione

  • Spia Rossa: Il cibo e i pensieri su cosa, quando o quanto mangiare diventano una costante, soffocando la gioia o la capacità di connettersi con gli altri.
  • Azione Proattiva: Priorità alla cura di sé e al radicamento. Mantieni orari di riposo e di pasto regolari. Pratiche come la mindfulness, la meditazione o esercizi di respirazione diaframmatica sono preziose per calmare i pensieri ossessivi. Ricorda: il cibo è nutrimento, non una misura del tuo valore personale.

Conclusione e Invito all’Approfondimento

Le festività sono un periodo di transizione e sfide, ma non devono per forza significare una battuta d’arresto nel recupero. La preparazione emotiva e logistica è la tua migliore alleata per attraversare questo periodo con resilienza. Concentrati sulla connessione con gli altri, sulla gratitudine e sulla gioia che si trova al di là del piatto. Se i segnali d’allarme persistono o si intensificano, è essenziale contattare immediatamente il proprio terapeuta o il team di supporto.

Per approfondire e trovare ulteriori risorse autorevoli in caso di bisogno, si consiglia di consultare:

  • Associazione Italiana Disturbi Alimentari e del Peso (AIDAP)
  • National Eating Disorders Association (NEDA) – Sezione supporto emergenze
  • S.I.D.A. (Società Italiana Disturbi Alimentari)

Domande Frequenti (FAQ)

Le riunioni familiari mi mettono ansia. Devo evitare tutti gli eventi?

Non è necessario isolarsi completamente, anzi, il ritiro può peggiorare il disagio. Scegli gli eventi più sicuri per te e, se possibile, partecipa per un periodo limitato. Stabilisci un limite di tempo in anticipo (es: “starò solo due ore”) e preparati un “piano di fuga” discreto. Concentrati sul chiacchiere e sulle attività non legate al cibo, come i giochi da tavolo o l’aiuto in cucina (se non è un trigger).

Come gestisco i commenti invadenti sul mio aspetto o sulla quantità di cibo?

La tecnica del “disco rotto” può essere molto utile: mantieni una risposta breve, neutra e ripetila se necessario. Ad esempio: “Sono a mio agio con le mie scelte, grazie” oppure “Preferirei non discutere del mio corpo“. Ricorda che non devi giustificare le tue abitudini alimentari. Cambia immediatamente argomento dopo aver stabilito il tuo limite.

Cosa faccio se sono in viaggio e non posso vedere il mio terapista?

Contatta il tuo team curante in anticipo e organizza sessioni a distanza (online) per mantenere la struttura terapeutica. Se non è possibile, assicurati di avere a portata di mano una lista di contatti di emergenza e di supporto. Cerca un gruppo di supporto online o un’app di mindfulness per avere strumenti di radicamento in ogni momento della giornata.

È normale avere voglia di abbuffarsi o di saltare i pasti dopo un pasto festivo?

Sì, i sentimenti di colpa o l’impulso a compensare sono reazioni comuni in un contesto così destrutturato e focalizzato sul cibo. È essenziale riconoscerli come pensieri del disturbo alimentare, non fatti. Non agire su questi impulsi. Riprendi subito il tuo piano alimentare regolare al pasto successivo e parlane con il tuo terapista: mantenere la regolarità è la migliore strategia anti-ricaduta.

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Angela Gemito

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Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!

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Tags: disturbo alimentare feste di natale

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