Ti è mai capitato di vedere due arcobaleni contemporaneamente nel cielo e chiederti il perché? L’arcobaleno doppio è un fenomeno raro e spettacolare, ma ha una spiegazione precisa legata alla fisica della luce. Vediamo in modo semplice come e perché si forma.

Come si forma un arcobaleno? (Il primo passo)
L’arcobaleno primario si forma quando la luce solare colpisce le gocce d’acqua sospese nell’atmosfera dopo un temporale. Ogni goccia agisce come un piccolo prisma che rifrange (deviando), riflette e infine disperde la luce in uno spettro di colori.
Fonte: NASA Earth Observatory – “Rainbows: Light and Water in Harmony”
Link: https://earthobservatory.nasa.gov/features/Rainbows
Perché compare un secondo arcobaleno?
L’arcobaleno secondario si genera quando la luce viene riflessa due volte all’interno delle stesse gocce d’acqua. Questa doppia riflessione:
- fa uscire la luce con un angolo maggiore (circa 50–53° rispetto ai 42° dell’arco primario),
- inverte l’ordine dei colori (il rosso è in basso, il violetto in alto),
- lo rende meno luminoso e più sfocato.
Secondo uno studio pubblicato su Applied Optics, l’intensità luminosa dell’arco secondario è circa 1/10 di quella del primario.
Curiosità scientifica
- Il cielo tra i due archi appare più scuro: si chiama banda di Alessandro, scoperta dal filosofo greco Alessandro di Afrodisia nel II secolo.
- Non tutti gli arcobaleni secondari sono visibili: servono condizioni molto specifiche di luce, umidità e angolazione solare.
Conclusione
L’arcobaleno doppio è molto più di un semplice spettacolo visivo: è la prova visibile di come la fisica della luce interagisce con il mondo naturale. La prossima volta che lo vedrai, saprai esattamente cosa sta accadendo nel cielo.
Per approfondire:
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