Astronomi rivelano il modo per cercare città su lontani esopianeti

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La luce riflessa dagli esopianeti potrebbe consentire agli astronomi di individuare città o megastrutture in altre parti dell’universo.

Astronomi rivelano il modo per cercare citta su lontani esopianeti
Foto@Pixabay

Questa nuova scoperta offre agli scienziati l’opportunità di cercare segni di vita intelligente su una scala che in passato sembrava impossibile. In precedenza, si riteneva che fossero necessarie enormi megastrutture per rilevare segnali tecnologici e tracce di vita aliena, superando quelle presenti sulla Terra.

Tuttavia, una recente ricerca condotta da Bhavesh Jaiswal dell’Indian Institute of Science dimostra che possiamo individuare città e strutture molto più piccole grazie al riflesso speculare della luce. L’utilizzo di tecniche di imaging a luce riflessa sugli esopianeti è diventato una realtà grazie ai progressi nella spettroscopia e nelle tecniche di oscuramento della luce stellare.

La spettroscopia ci permette di studiare la composizione dell’atmosfera dei pianeti, mentre l’oscuramento della luce stellare ci aiuta ad osservare direttamente il pianeta stesso. Ma come si può individuare qualcosa di così piccolo come una città? È qui che entra in gioco il riflesso speculare della luce.

Questo fenomeno si verifica quando la luce viene riflessa direttamente verso l’osservatore anziché diffondersi in tutte le direzioni. Come il bagliore di un’onda oceanica o il riflesso sulla superficie di un’auto metallica al sole, il riflesso speculare rende possibile individuare città o megastrutture sugli esopianeti.

Gli scienziati stanno attivamente sviluppando metodi per l’imaging diretto dei pianeti nella luce riflessa utilizzando telescopi spaziali e terrestri. Questo metodo potrebbe essere applicato sia alle nane rosse che alle stelle simili al Sole.

Tuttavia, la visibilità del riflesso speculare dipende da vari fattori come le dimensioni e i materiali della città o della struttura. Ad esempio, su un pianeta delle dimensioni della Terra, una significativa riflessione speculare potrebbe coprire un’area di circa 5,4 parti per milione dell’intero pianeta. Questo corrisponde a circa 2800 chilometri quadrati, ovvero una piccola città terrestre.

Tuttavia, individuare un’immagine riflessa richiede una combinazione di fortuna e condizioni specifiche. Un pianeta con una rotazione lenta o una struttura con una larghezza lungo la direzione longitudinale aumenterebbe le possibilità di individuazione.

Inoltre, l’asse del pianeta dovrebbe essere allineato in modo tale che la città sia alla latitudine corretta per riflettere la luce verso l’osservatore. Nonostante la possibilità di scoprire una città su un esopianeta sia ancora piuttosto remota, la tecnologia per effettuare tali scoperte è già disponibile. Gli astronomi continuano a cercare e sviluppare metodi per l’imaging di pianeti e strutture nella luce riflessa.

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