Un ingegnere informatico ha lanciato una proposta audace e controversa per contrastare il cambiamento climatico: far esplodere una bomba nucleare di proporzioni gigantesche sotto l’oceano. L’idea, benché non ancora sottoposta a revisione paritaria, ha sollevato un’ondata di discussioni per la sua natura radicale e i potenziali rischi.

Una Bomba Nucleare Sottomarina per Salvare il Pianeta? L’Idea Shock
Un ricercatore statunitense, Andy Haverly, ha presentato su arXiv – una piattaforma per pre-stampe scientifiche non peer-reviewed – uno studio che suggerisce l’uso di una massiccia esplosione nucleare sottomarina per affrontare la crisi climatica. La sua proposta mira a smantellare le rocce che costituiscono i fondali marini, le quali hanno la capacità di assorbire anidride carbonica.
Secondo lo studio di Haverly, con una potenza esplosiva di 81 gigatonnellate, si potrebbe sequestrare un quantitativo di CO2 equivalente a 30 anni di emissioni globali (attualmente stimate in circa 36 gigatonnellate annue). Per dare un’idea della scala, l’esplosione proposta sarebbe oltre mille volte più potente della “Bomba Zar” da 50 megatoni, il più grande ordigno nucleare mai testato dall’Unione Sovietica nel 1961.
L’obiettivo dichiarato è “localizzare con precisione l’esplosione sotto il fondale marino” per confinare detriti, radiazioni ed energia, garantendo al contempo una rapida erosione della roccia su una scala sufficientemente significativa da incidere sui livelli di carbonio atmosferico.
L’Ispirazione da “Oppenheimer” e la Controversia Scientifica
È interessante notare come l’idea di Haverly, un ingegnere informatico di Microsoft senza specifiche competenze in climatologia o ingegneria nucleare, sia nata dopo aver visto il film “Oppenheimer”. Come riportato da Vice, Haverly ha dichiarato: “Vedere il film Oppenheimer mi ha davvero fatto venire in mente l’energia nucleare”. Egli riconosce che elementi della sua proposta, come l’Enhanced Rock Weathering (un processo naturale o artificiale che accelera la rimozione di CO2 dall’atmosfera attraverso l’alterazione delle rocce) e la detonazione di armi nucleari nel sottosuolo, sono concetti già noti, ma la loro combinazione non era mai stata considerata seriamente prima.
Tuttavia, la comunità scientifica accoglie con cautela – se non con scetticismo – proposte così drastiche. L’assenza di revisione paritaria, i potenziali impatti ecologici incontrollabili e i rischi legati alla dispersione di radiazioni rendono questa idea altamente problematica. La International Atomic Energy Agency (IAEA) fornisce linee guida rigorose sull’uso sicuro dell’energia nucleare, e proposte di tale natura sollevano immediatamente enormi preoccupazioni sulla sicurezza e la stabilità ambientale globale.
Geoingegneria: Soluzioni Radicali in Discussione
La proposta di Haverly si inserisce nel più ampio dibattito sulla geoingegneria, ovvero l’intervento deliberato e su larga scala sul sistema climatico terrestre per contrastare il riscaldamento globale. Non è la prima volta che vengono avanzati piani così radicali.
Ad esempio, il governo del Regno Unito, tramite l’Advanced Research and Invention Agency (ARIA), sta valutando un ambizioso esperimento di geoingegneria solare. Questo progetto da 50 milioni di sterline mira a ridurre temporaneamente le temperature superficiali riflettendo la luce solare nello spazio. Tra le tecniche considerate vi sono:
- Il rilascio di minuscole particelle nella stratosfera per creare un effetto “ombrello”, simile a quello delle grandi eruzioni vulcaniche che in passato hanno abbassato le temperature globali. Per approfondimenti sulla geoingegneria solare, si può consultare il report dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), che analizza diverse opzioni di mitigazione.
- L’illuminazione delle nubi marine, dove navi specializzate spruzzerebbero particelle di sale marino nel cielo per aumentare la riflettività delle nubi basse, rendendole più bianche e capaci di riflettere più luce solare.
Queste soluzioni di geoingegneria, pur promettendo un potenziale temporaneo abbassamento delle temperature, sono oggetto di intenso dibattito etico, ambientale e politico. I loro effetti a lungo termine sono ancora in gran parte sconosciuti e potrebbero comportare rischi significativi, rendendo la riduzione delle emissioni di carbonio la strategia più sicura e fondamentale per affrontare la crisi climatica.
Mi occupo di fornire agli utenti delle news sempre aggiornate, dal gossip al mondo tech, passando per la cronaca e le notizie di salute. I contenuti sono, in alcuni casi, scritti da più autori contemporaneamente vengono pubblicati su Veb.it a firma della redazione.