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I Cani Blu di Chernobyl: Mistero Svelato tra Radiazioni e Sostanze Chimiche

Angela Gemito Ott 31, 2025

Il disastro nucleare di Chernobyl del 1986 ha lasciato dietro di sé una vasta “Zona di Esclusione”, un’area dove l’intervento umano è limitato e la natura ha ripreso il suo corso in modo inaspettato. Tra la fauna selvatica che è tornata a popolare quest’area si distingue una popolazione stimata in circa 800 cani randagi, discendenti diretti degli animali domestici abbandonati dagli abitanti durante la frettolosa evacuazione. Questi cani, noti come “Dogs of Chernobyl”, sono diventati un simbolo di resilienza e un affascinante oggetto di studio scientifico. Recentemente, però, un fenomeno ancora più singolare ha catturato l’attenzione di ricercatori e volontari: l’apparizione di cani dal pelo di un intenso colore blu.

Cane randagio dal pelo blu intenso all'interno della Zona di Esclusione di Chernobyl

Svelare il Mistero: Non Radiazioni, ma Contaminazione Chimica

L’avvistamento e la documentazione di cani con il mantello blu, avvenuti grazie alla fondazione locale Dogz of Chernobyl e all’organizzazione no-profit Clean Futures Fund, hanno sollevato immediatamente la preoccupazione che la causa potesse essere una mutazione genetica indotta dalle radiazioni persistenti. Tuttavia, la comunità scientifica e le organizzazioni che operano sul campo propendono per un’ipotesi differente e, sebbene meno fantascientifica, ugualmente preoccupante: l’esposizione a sostanze chimiche industriali.

Gli esperti ritengono altamente probabile che i cani abbiano contattato o si siano rotolati in depositi di scorie chimiche abbandonate, residui di vecchie fabbriche o impianti industriali ancora presenti all’interno della Zona di Esclusione. L’area, infatti, non è solo tristemente nota per la contaminazione radioattiva, ma ha anche una storia industriale che ha lasciato dietro di sé inquinanti chimici.

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Un indizio significativo arriva da casi simili registrati in altre aree un tempo sede di importanti centri chimici, come in Russia (regione di Nižnij Novgorod). Tali episodi, dove il pelo degli animali assume colorazioni insolite come il blu o il verde, sono stati associati al contatto con residui metallici o pigmenti chimici. La Clean Futures Fund ha confermato che l’ipotesi più plausibile è che i cani si siano sporcati in una sostanza chimica di colore blu, forse nei pressi di una fonderia abbandonata, dove è nota la presenza di scarti industriali.

È cruciale sottolineare che, sebbene le radiazioni abbiano effettivamente indotto mutazioni genetiche uniche nella popolazione canina di Chernobyl, rendendola geneticamente distinta da qualsiasi altra al mondo (come emerso da uno studio del 2023 pubblicato su Science Advances), il repentino cambiamento di colore del pelo in questo caso non sembra esserne la diretta conseguenza. Le mutazioni indotte dalle radiazioni in genere sono meno visibili e si manifestano con un aumento della resistenza (o della vulnerabilità) a malattie e a condizioni estreme, non con una colorazione improvvisa ed estesa del mantello.


Gli Eroi Pelosi: Il Programma Dogs of Chernobyl e la Loro Cura

Nonostante l’allarmante colorazione, i volontari hanno osservato che gli animali dal mantello blu appaiono attivi e in salute, il che è rassicurante ma non elimina l’urgenza di investigare. Questo fenomeno ha messo in luce, ancora una volta, l’importanza del lavoro svolto da organizzazioni come il Clean Futures Fund attraverso il programma “Dogs of Chernobyl“, attivo dal 2017.

Questi sforzi non solo mirano a fornire cure veterinarie essenziali — vaccinazioni e sterilizzazioni annuali — ma anche a monitorare la salute e le condizioni di vita di questa popolazione canina. Il sostegno economico per tali attività proviene in parte dal turismo nella Zona di Esclusione, notevolmente aumentato dopo il successo della serie TV Chernobyl della HBO, con una percentuale delle entrate dei tour operator devoluta alla fondazione.

L’obiettivo immediato dei team di volontari è catturare con cautela gli esemplari blu per poter effettuare analisi sul pelo e sul sangue. Questo permetterà non solo di rimuovere la sostanza chimica potenzialmente nociva attraverso un lavaggio, ma anche di identificare con precisione la sostanza responsabile. Comprendere l’origine di questa contaminazione è fondamentale per la sicurezza a lungo termine degli animali e dell’ambiente circostante.


I cani di Chernobyl continuano a essere un eccezionale modello biologico per la ricerca sugli effetti dell’esposizione cronica a un ambiente contaminato. La loro storia è una testimonianza di come la vita trovi sempre una via, anche nei luoghi più inospitali. Mentre gli scienziati proseguono gli studi sul loro DNA per comprendere meglio la resistenza genetica a radiazioni e metalli pesanti, il mistero dei cani blu serve da monito sulla necessità di bonificare i residui industriali tossici che ancora infestano l’area. Il loro futuro e le risposte che potrebbero fornirci sulla sopravvivenza in ambienti estremi dipendono dalle cure e dalle ricerche che continueranno a essere loro dedicate.

Per approfondire gli studi sulla genetica dei cani di Chernobyl, potete consultare la pubblicazione su Science Advances o il lavoro del Clean Futures Fund sul sito ufficiale (Clean Futures Fund) che si occupa della loro salute e sicurezza.


FAQ – Domande Frequenti sui Cani Blu di Chernobyl

  • Il colore blu è un segno di contaminazione radioattiva? Assolutamente no. I ricercatori del Clean Futures Fund hanno categoricamente smentito l’ipotesi delle radiazioni come causa del colore blu. È molto più probabile che i cani si siano sporcati o rotolati in residui di sostanze chimiche industriali abbandonate, probabilmente pigmenti o sali metallici tossici.
  • I cani blu sono in pericolo di vita? Nonostante l’aspetto allarmante, i volontari che li hanno avvistati hanno riferito che gli animali sembrano attivi e in buona salute generale. Tuttavia, il contatto con sostanze chimiche sconosciute può rappresentare un rischio a lungo termine, motivo per cui si sta cercando di catturarli per esami e decontaminazione.
  • Chi si prende cura dei cani di Chernobyl? Il programma “Dogs of Chernobyl”, gestito dalla fondazione Clean Futures Fund, si prende cura di questi animali dal 2017. L’organizzazione fornisce assistenza veterinaria, inclusa sterilizzazione e vaccinazioni, e monitora la loro salute in collaborazione con team di ricerca internazionali.
  • Qual è la loro origine? I cani sono i discendenti diretti degli animali domestici che furono abbandonati dagli abitanti della Zona di Esclusione nel 1986, quando fu ordinata l’evacuazione immediata. Non potendo portare con sé gli animali, molti furono lasciati indietro, e i loro successori hanno formato una popolazione selvatica adattata all’ambiente.

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Angela Gemito

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Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!

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Tags: cani blu Chernobyl mistero

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