Un presunto scherzo TikTok è costato caro a due adolescenti del Texas, arrestati con l’accusa di minacce terroristiche. Kaine Villarreal, 19 anni, e Lane Burch, 18 anni, avrebbero avvicinato due bambini di una scuola elementare chiedendo loro se “volessero essere rapiti”. L’incidente, avvenuto a Kyle, Texas, solleva interrogativi sulla responsabilità e i pericoli legati alle challenge virali sui social media.

La challenge TikTok, apparentemente innocua, ha avuto conseguenze legali per i due giovani. Secondo la polizia di Kyle, i ragazzi avrebbero spaventato due bambini di 7 e 9 anni che tornavano a casa da scuola. I bambini, allarmati dalle parole dei due, hanno immediatamente avvisato i genitori, che hanno sporto denuncia.
Le autorità, intervenute prontamente, hanno arrestato Villarreal e Burch. I due si sono difesi sostenendo di aver agito nell’ambito di uno scherzo virale su TikTok. Tuttavia, Ashlee Bradshaw, portavoce della polizia, ha sottolineato l’illegalità di qualsiasi “scherzo” che implichi minacce a persone o proprietà.
L’Hays Consolidated Independent School District ha elogiato la prontezza dei bambini nel segnalare l’accaduto e ha incoraggiato i genitori a discutere con i figli dell’importanza della sicurezza e della consapevolezza dei pericoli, specialmente in relazione agli sconosciuti.
TikTok e i rischi delle challenge virali
Questo non è un caso isolato. Le challenge di TikTok spesso finiscono sotto i riflettori per la loro pericolosità. Un esempio recente è la tendenza, diffusa a Londra, di entrare illegalmente nelle case altrui come “scherzo”. Un’altra challenge, che periodicamente riemerge, vede persone travestirsi da manichini per spaventare i clienti nei negozi. Questi episodi evidenziano un aspetto importante delle challenge, quello di non essere sempre divertenti e di potersi scontrare con la legge e la sicurezza altrui.
Conclusione
L’incidente di Kyle, Texas, serve da monito sui potenziali pericoli delle challenge virali su TikTok. È fondamentale che i giovani utenti comprendano i limiti tra divertimento e illegalità, e che i genitori monitorino l’attività online dei figli.