Da qualche giorno, ed esattamente da quando in Italia è iniziata la fase 2, tutti i giornali stanno dedicando intere pagine a quella che viene chiamata “Sindrome della Capanna”.
Ma di cosa si tratta?
In realtà si tratta di una patologia già esistente, che solitamente colpisce chi è sottoposto a lunghe degenze, ma da quando siamo stati messi in quarantena potenzialmente rischia di colpire tutti noi.
A parlarne e a lanciare l’allarme è la Società italiana di psichiatria (Sip), che spiega anche di cosa si tratta.
Il prolungato lockdown ci ha imposto di rimanere nelle nostre case, per isolarci dagli altri e non essere contagiati: per quasi due mesi, quindi, abbiamo vissuto come sicure solo le mura domestiche.
Ma ora che le restrizioni sono state allentate, e che si può uscire anche solo per una passeggiata, paura e ansia assalgono oltre un milione di italiani: sensazioni che non vanno sottovalutate perché in individui più sensibili possono aumentare il rischio di sviluppare psicopatologie e disturbi dell’adattamento.
Se tanti, quindi, hanno aspettato con ansia il momento di poter uscire più liberamente, altrettanti vivono la possibilità di un ritorno alla parvenza di normalità con l’ansia di riprendere i ritmi precedenti e la paura di non adattarsi ai nuovi.
