La figura di Atena, o Minerva per i Romani, è una delle più affascinanti e ricorrenti nella mitologia greca e, di conseguenza, nell’arte di ogni epoca. Riconoscere questa divinità in una statua, un affresco o una tela è spesso un esercizio stimolante, perché la sua immagine è profondamente radicata nei suoi ruoli di dea della saggezza, della guerra strategica, delle arti e dell’artigianato. Lungi dall’essere una figura statica, la sua rappresentazione si evolve, mantenendo però costanti alcuni attributi iconografici chiave che ne definiscono l’identità unica, distinguendola nettamente dalla furia cieca di Ares, l’altra divinità guerriera.

L’Armatura della Ragione: La Guerriera Strategica
Quando ci si chiede come è rappresentata Atena, la prima immagine che balza alla mente è quella della guerriera. Non si tratta, tuttavia, di una rappresentazione di violenza bruta, ma di forza e strategia razionale.
- L’Elmo: Spesso raffigurata con un imponente elmo, talvolta decorato con una sfinge o grifoni, questo copricapo simboleggia la sua natura di protettrice di città, come Atene stessa, e di stratega militare.
- L’Egida: Forse l’attributo più distintivo. L’égida è un mantello o una corazza indistruttibile. La sua caratteristica più spaventosa e celebre è la presenza, al centro, della testa della Gorgone Medusa, che Atena stessa fissò dopo che Perseo la uccise. Questo dettaglio non è solo decorativo; è un potente talismano che incute terrore nei nemici, simboleggiando la capacità della dea di paralizzare l’avversario con la paura e la strategia.
- Lancia e Scudo: Atena è quasi sempre ritratta armata di lancia e scudo. Nella celebre scultura crisoelefantina di Fidia, l’Athena Parthenos (alta circa 12 metri e purtroppo perduta, ma nota da copie e descrizioni), la dea teneva in una mano una Nike (la Vittoria) e nell’altra una lancia, con uno scudo poggiato a terra, a sottolineare il suo ruolo di dea che combatte in prima linea (Promachos), sempre per una giusta causa.
Questi elementi sono la base della sua iconografia militare e si ritrovano invariati in innumerevoli opere d’arte, dalle monete antiche ai grandi capolavori rinascimentali come Pallade e il Centauro di Sandro Botticelli.
Il Simbolo della Saggezza: Civetta, Serpente e Ulivo
Atena è la dea della saggezza (sophia) e degli intelletti pratici, e questa sua dimensione è espressa da simboli specifici, spesso in contrasto con l’armatura.
- La Civetta (o Allocco): Il suo animale sacro per eccellenza è la civetta (glaux), nota per la sua capacità di vedere al buio, metafora della visione profonda e della perspicacia che supera l’oscurità dell’ignoranza. È un simbolo così intrinseco che lo si trova su un lato delle antiche monete ateniesi, chiamate appunto “civette”.
- L’Ulivo: Durante la disputa con Poseidone per il patrocinio di Atene, la dea offrì il dono più utile: l’ulivo, simbolo di pace, prosperità e risorsa fondamentale (olio, legno). Per questo, l’albero è un suo attributo costante, ricordando la sua protezione per la civiltà e l’agricoltura.
- Il Serpente: Spesso associato ad Atena, il serpente simboleggia la prontezza, la guarigione e, in alcuni contesti, il suo rapporto con la terra e la protezione degli eroi, come nel caso di Erittonio, un bambino che la dea prese sotto la sua ala protettrice, spesso rappresentato come un serpente o un bambino custodito da un serpente (vedi ancora la base dell’Athena Parthenos).
La Rappresentazione del Linguaggio Umano e delle Arti
Atena non è solo la guerriera armata, ma è anche la patrona delle arti, dell’artigianato e della tessitura, dimostrando un legame profondo con la creazione civile e l’ingegno umano.
Nelle raffigurazioni meno guerresche, specialmente in scene mitologiche come il giudizio di Paride, Atena si mostra in una veste più civile, indossando un peplo lungo e drappeggiato. Questa duplice immagine – la guerriera armata e la dea vestita con eleganza e dignità – sottolinea la sua completezza come divinità che unisce la forza bellica all’intelligenza creatrice.
Un esempio lampante del suo legame con le arti è il mito di Aracne, la tessitrice, che pur finendo male, mostra l’attenzione di Atena per la maestria artigianale e l’orgoglio nelle proprie creazioni.
Epiteti e Declinazioni: Una Bellezza Distaccata
L’aspetto fisico di Atena, sebbene bello, è generalmente descritto come sereno ma distaccato, riflettendo la sua natura di dea vergine (Parthenos). Il suo sguardo è spesso definito glaukopis da Omero, un epiteto di difficile traduzione che significa letteralmente “dagli occhi luccicanti” o “dagli occhi cerulei” (talvolta associato al colore della civetta), evidenziando la sua acuta intelligenza e prontezza.
Nell’arte, specialmente dal periodo classico in poi, si tende a rappresentarla con lineamenti austeri ma nobili: un naso dritto che continua la linea della fronte (profilo greco) e labbra piene ma chiuse. Non è mai ritratta con l’eccessiva sensualità di Afrodite o la natura irruente di altre dee. La sua è una bellezza che comunica autorità e controllo intellettuale.
Le diverse sfaccettature della sua figura hanno dato origine a molteplici declinazioni artistiche:
- Atena Parthenos: La vergine, protettrice di Atene.
- Atena Promachos: Colei che combatte in prima linea, in posa marziale.
- Pallade Atena: Un epiteto che la lega all’amica Pallas, enfatizzando il suo lato eroico (vedi l’opera simbolista di Gustav Klimt, Pallade Atena, dove la dea è rappresentata con un aspetto più arcaico e simbolico).
Queste rappresentazioni, unite ai suoi simboli costanti, offrono una mappa chiara per chiunque voglia riconoscere Atena nell’immaginario artistico e mitologico come l’incarnazione della guerra ponderata e della sapienza creativa. La sua figura è la testimonianza visiva di come l’ingegno e la strategia trionfino sulla forza cieca.
Domande Frequenti su Atena e la sua Iconografia
Quali sono gli attributi di Atena che la rendono riconoscibile nell’arte? Gli elementi chiave per riconoscere Atena sono l’armatura completa (elmo e corazza), la lancia e, soprattutto, l’Egida sul petto, spesso con la terrificante testa di Medusa. In aggiunta, la civetta e l’ulivo sono simboli ricorrenti che ne evidenziano la saggezza e il patrocinio per la civiltà e l’artigianato.
Cosa significa l’epiteto “Glaucopide” associato ad Atena? “Glaucopide” (Glaukopis) è un epiteto omerico di Atena e significa “dagli occhi scintillanti” o “dagli occhi di civetta”. Si riferisce alla sua acutezza visiva e mentale, simboleggiando la sua intelligenza penetrante e la sua perspicacia in battaglia e in consiglio. Questo epiteto sottolinea la sua natura di dea della saggezza.
Come si distingue Atena da Ares nella rappresentazione della guerra? Atena è la dea della guerra strategica, della difesa e della giustizia, mentre Ares personifica la furia brutale e indiscriminata del combattimento. Nell’arte, Atena appare armata ma in pose che esprimono controllo e autorità, non ferocia; è la stratega lucida che vince con l’ingegno, non solo con la forza fisica.
Perché Atena è spesso rappresentata con un serpente? Il serpente è un simbolo ambiguo, ma nel contesto di Atena rappresenta la protezione e la connessione con la terra. Questo legame è particolarmente evidente nella leggenda di Erittonio, un fanciullo che la dea accolse e allevò, spesso raffigurato come un serpente o un essere metà uomo e metà serpente, simboleggiando la sua funzione di protettrice della città.
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