Come mai le coppie in Giappone dormono in camere separate

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In Giappone, è piuttosto comune che le coppie sposate optino per dormire in stanze separate, una scelta che si distingue dalle abitudini tipiche dei paesi occidentali.

Come mai le coppie in Giappone dormono in camere separate

Tale tendenza è profondamente ancorata alle usanze sociali e all’architettura nipponica, e viene influenzata da vari elementi quali le limitazioni di spazio, i ritmi lavorativi e le preferenze individuali in termini di comfort.

Le abitazioni in Giappone, spesso ridotte in dimensioni a causa della densità demografica elevata e delle limitazioni territoriali, necessitano di un utilizzo dello spazio estremamente efficiente. I tatami e i futon, elementi tradizionali dell’arredo per la notte giapponese, sono facilmente riponibili e consentono una maggiore flessibilità nell’organizzazione degli spazi notturni.

La presenza dell'”Irori”, un’area comune nelle case tradizionali giapponesi, fungeva da luogo di aggregazione per la famiglia, mantenendo le aree notturne in spazi distinti. Questo elemento architettonico testimonia l’importanza data al concetto di spazio personale e privacy, influenzando anche la scelta di dormire separati.

I ritmi lavorativi giapponesi, caratterizzati da lunghe giornate e lavoro fino a tarda sera, contribuiscono a questa tendenza, inducendo le coppie a mantenere orari di riposo differenti per minimizzare i disturbi.

Un’indagine del 2014 effettuata dalla Family Planning Association of Japan ha rivelato che circa il 40% delle coppie di età compresa tra i 30 e i 40 anni sceglieva di dormire separatamente a causa della fatica lavorativa e degli orari discordanti.

Fattori legati alla salute e al benessere personale, come il russare, il movimento eccessivo durante il sonno o le preferenze di temperatura diversificate, possono interrompere il riposo notturno, portando alla decisione di optare per letti separati. Uno studio della National Sleep Foundation ha sottolineato che un sonno tranquillo è cruciale per il benessere fisico e mentale.

Anche la concezione culturale dell’intimità e delle dinamiche matrimoniali ha un ruolo in questa usanza. In Giappone, le effusioni fisiche e le dimostrazioni di affetto in pubblico sono meno comuni rispetto all’Occidente, e questo si riflette anche nelle abitudini private, come la scelta di dormire separatamente, che non viene necessariamente interpretata come segno di distacco emotivo o mancanza di affetto.

È importante sottolineare, tuttavia, che non tutte le coppie giapponesi seguono questa pratica; molte continuano a condividere il medesimo letto, basando la loro scelta su preferenze personali, considerazioni sanitarie e le dinamiche uniche della loro relazione.

Gli specialisti del settore ritengono che questa abitudine non debba essere vista come un indicatore dello stato della relazione. La dottoressa Yoko Haruka, una terapista familiare di Tokyo, ha evidenziato che “dormire in stanze separate non è sinonimo di assenza di amore o intimità, ma rappresenta piuttosto una decisione pratica per il benessere di entrambi i partner“.

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