Una teoria interessante circola in rete, secondo tale teoria noi viviamo costantemente nel passato e mai nel presente.

Apparentemente, c’è un ritardo di circa mezzo secondo tra il momento in cui il nostro cervello prende una decisione e quando ne diventiamo consapevoli. Questo significherebbe che, tecnicamente, viviamo nel passato.
Il dottor Smith ha spiegato che uno studio condotto decenni fa cercava di identificare la differenza tra “il momento in cui una persona decide di fare qualcosa e il momento in cui ne diventa consapevole“.
Durante l’esperimento, ai partecipanti venivano dati un finto telecomando e una presentazione di diapositive. A loro insaputa, erano le loro onde cerebrali a controllare il cambio delle diapositive.
Quando gli sperimentatori rilevavano un picco nell’attività cerebrale indicante l’intenzione di premere il pulsante, notavano un intervallo di circa mezzo secondo.
Secondo il dottor Smith: “Viviamo tutti nel passato per un periodo compreso tra un terzo e mezzo secondo“.
Quindi, ogni decisione che prendi viene effettivamente presa un po’ prima di quanto tu ne sia consapevole; il tuo processo di pensiero è sempre leggermente in ritardo rispetto alle azioni che compi nel mondo.
Inoltre, vediamo sempre immagini del passato, poiché c’è un leggero ritardo nel tempo che la luce impiega per raggiungere i nostri occhi, il che significa che osserviamo continuamente il mondo come era un attimo prima.
Tutto ciò che vediamo è luce riflessa da un mondo che è già accaduto e, poiché il ritardo è così breve, è come se lo vedessimo in tempo reale.
Se continuiamo su questa linea di pensiero, allora tutto ciò che sentiamo è anche leggermente in ritardo, poiché il suono impiega del tempo per propagarsi.
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