Il comportamento passivo-aggressivo è una forma di aggressività indiretta: anziché esprimere apertamente ostilità o opposizione, la persona la manifesta in modi sottili, ambigui o contraddittori. Questo tipo di comportamento può essere estremamente frustrante per chi lo subisce, perché genera confusione, senso di colpa e disorientamento emotivo.

1. Cos’è il comportamento passivo-aggressivo?
Secondo la psicologia, il comportamento passivo-aggressivo si manifesta quando un individuo esprime emozioni negative (come rabbia o risentimento) in maniera indiretta. Questo meccanismo può essere una difesa inconsapevole, spesso legata alla paura del conflitto, al bisogno di controllo o all’incapacità di gestire le emozioni in modo sano.
2. Segnali distintivi
a. Ostruzionismo e procrastinazione
Le persone passivo-aggressive tendono a rimandare compiti o a svolgerli in modo deliberatamente inefficiente, specialmente se sono stati richiesti da una figura percepita come autoritaria.
- La solitudine modifica il cervello: ecco cosa dice la scienza
- Perché proviamo nostalgia? Il legame tra ricordi e cervello
- Il Labirinto della Mente: Viaggio nei Comportamenti Umani Inspiegabili
b. Silenzi punitivi
Ignorare l’altro come forma di punizione è un classico comportamento passivo-aggressivo. Si tratta di una comunicazione manipolativa che mira a creare insicurezza nell’altro.
c. Ambiguità comunicativa
Usano frasi ambigue o ironiche, come “stavo solo scherzando”, per esprimere critiche o ostilità, evitando la responsabilità delle loro parole.
d. Vittimismo cronico
Si presentano spesso come vittime di ingiustizie, evitando di riconoscere il proprio ruolo nei conflitti.
e. Sabotaggio emotivo
Possono far sentire l’altro in colpa o sminuirne i successi con commenti apparentemente innocui ma velenosi (es. “Ah, sei riuscito a farlo… finalmente”).
3. Origini del comportamento
Freud, nei suoi studi, avrebbe potuto ricondurre tale atteggiamento a una forma di rimozione: un conflitto interiore tra desideri aggressivi e il divieto interno (super-io) che impedisce di esprimerli apertamente. Jung, invece, lo considererebbe probabilmente un’espressione dell’ombra: la parte inconscia e repressa della personalità, che si manifesta in comportamenti indiretti e proiezioni.
4. Come reagire
- Stabilisci confini chiari: comunica in modo diretto e sereno ciò che non accetti.
- Non farti manipolare: riconosci i meccanismi e non cadere nel senso di colpa.
- Promuovi la comunicazione aperta: incoraggia l’altro a esprimere i suoi sentimenti in modo sano.
- Considera un supporto professionale se la relazione diventa tossica.
5. Perché è importante riconoscerlo
Comprendere questi comportamenti ci aiuta a proteggere il nostro equilibrio emotivo, a migliorare le relazioni e a promuovere una comunicazione più autentica e consapevole.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!