La sorella del proprietario della casa ha condiviso una particolare immagine della parete della sua nuova casa, sui social, e gli utenti sono rimasti sconcertati.
Prima di acquistare una casa, i potenziali proprietari visitano l’imombile numerose volte per assicurarsi che la casa sia adatta a loro.
Ma una donna a cui erano appena state date le chiavi della sua nuova casa ha avuto un vero e proprio shock quando si è imbattuta in un aspetto inquietante nel suo seminterrato.
La sorella del proprietario di casa, ha condiviso l’orribile scoperta su Twitter ed ha richiamato l’attenzione degli utenti.
Le immagini, che mostrano la testa di una minuscola bambola incollata al muro, hanno esortano molte persone a consigliare al proprietario della casa di “trasferirsi immediatamente“.
Il post, che era intitolato: “Mia sorella si è trasferita in una nuova casa e ha trovato questo nel muro della sua cantina“, è stato visualizzato quasi 300.000 volte da quando è stato condiviso.
Un utente ha spiegato di cosa pensavano si trattasse.
Ha detto: “Quelli sono bambini da cantina. Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 era una tendenza sia a New York che in Californiadi incastonare parti di bambole nelle pareti di casa tua, compresi gli scantinati“.
“A volte gli oggetti erano nascosti anche all’interno di questi, inclusi ritagli di giornale e (raramente) contanti“.
Ma molti altri erano altrettanto sconvolti dalla scoperta quanto lei, con alcuni che esortavano sua sorella a fare le valigie e uscire.
“Sì, vattene subito” ha commentato il primo utente.
Un altro ha detto: “Non è più casa sua. Spostati. Perché non ha controllato il seminterrato prima ?!“
“In realtà sto pensando che fosse qualcuno con senso dell’umorismo ed è divertente. Metterei una cornice intorno e tienilo sul muro così ” ironizza un altro utente.
Un quarto scherza: “Prendi dell’acqua santa, salvia, un predicatore, un curandero o una strega bianca“, mentre un altro utente incalza: “Vai via solo se inizia a uscire sangue dal rubinetto. Allora saprai che è ora di andartene“.