Deja Vu, esiste una particolare teoria che spiega questo fenomeno

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Un utente ha divulgato su TikTok una riflessione personale riguardo le potenziali dinamiche dell’aldilà, proponendo una spiegazione al fenomeno dei déjà vu. Questa teoria, sebbene insolita, ha suscitato l’interesse di numerosi internauti.

Deja Vu esiste una particolare teoria che spiega questo fenomeno

Brandon Monhollen ha preso parte a una discussione online rispondendo a un quesito lanciato da un altro utente che chiedeva di condividere la teoria complottistica più affascinante conosciuta. Nel suo contributo, Monhollen ha dettagliato una teoria che ha definito particolarmente stimolante, pur ammettendo di non essere sicuro della sua natura complottistica, dopo averne preso conoscenza sei mesi prima.

La teoria propone che l’esperienza di luce al termine di un tunnel, spesso associata alla morte, rappresenti in realtà l’ingresso in una nuova vita.

Secondo questa visione, il pianto alla nascita deriverebbe dal ricordo doloroso della vita precedente, persa con la morte. Con il passare del tempo, tali ricordi sfumerebbero, lasciando spazio alla vita attuale, ma lasciando dietro di sé frammenti di memoria che occasionalmente emergerebbero come esperienze di déjà vu.

La reazione degli utenti a questa teoria è stata mista: alcuni hanno espresso scetticismo, paragonandola a trame di serie televisive, mentre altri l’hanno trovata plausibile. Un commentatore ha persino dichiarato di ritenere questa spiegazione la più convincente mai sentita, e altri hanno ampliato la teoria suggerendo che certe ansie e paure potrebbero avere radici in vite precedenti. Un’ulteriore interpretazione spirituale proposta suggeriva che, a seconda del comportamento in vita, le anime potrebbero essere reincarnate fino al giorno del giudizio finale.

Parallelamente, un professionista medico su TikTok, il dottor Karan Raj, ha offerto un’interpretazione più razionale al fenomeno del déjà vu, descrivendolo come un disguido neurologico che porta a classificare erroneamente nuovi ricordi come se fossero ricordi a lungo termine, creando così una falsa sensazione di familiarità.

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