Ti sei mai chiesto cosa distingua una Ale corposa da una Lager beverina o da una Lambic acidula? La risposta risiede in uno dei processi più affascinanti della produzione brassicola: la fermentazione. Il tipo di fermentazione utilizzata è il fattore cruciale che definisce lo stile, il profilo aromatico e il gusto di ogni birra. Non si tratta di una semplice fase tecnica, ma di una vera e propria arte che trasforma il mosto zuccherino in una delle bevande più amate al mondo.
Il cuore di questo processo è il lievito, un microrganismo che, nutrendosi degli zuccheri presenti nel mosto, produce alcol etilico e anidride carbonica. A seconda del ceppo di lievito impiegato e delle temperature a cui lavora, si delineano tre grandi famiglie di birre, ciascuna con un carattere inconfondibile.

Alta Fermentazione: Il Regno delle Ale
L’alta fermentazione è il metodo più antico e dà vita alla grande famiglia delle birre Ale. Questo processo impiega lieviti del ceppo Saccharomyces cerevisiae, che lavorano a temperature relativamente elevate, comprese tra i 15°C e i 25°C. Il nome “alta” deriva dal comportamento di questi lieviti che, durante la fase più attiva del processo, tendono a salire verso la superficie del fermentatore, formando uno strato denso e cremoso.
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Questo tipo di fermentazione è piuttosto rapido, durando in genere pochi giorni, e genera una grande quantità di sottoprodotti aromatici chiamati esteri. Sono proprio questi composti a conferire alle birre Ale i loro caratteristici profili complessi, con note fruttate (banana, pera, agrumi) e speziate (chiodi di garofano).
Esempi di stili ad alta fermentazione includono:
- Pale Ale e IPA (India Pale Ale): Caratterizzate da un amaro pronunciato e aromi agrumati e resinosi dati dal luppolo.
- Stout e Porter: Birre scure con note tostate di caffè, cioccolato e liquirizia.
- Weizen (o Weissbier): Birre di frumento tedesche, con tipici sentori di banana e chiodi di garofano.
- Birre d’abbazia belghe (Dubbel, Tripel, Quadrupel): Complesse, alcoliche e ricche di aromi fruttati e speziati.
Bassa Fermentazione: La Precisione delle Lager
Nata in Baviera nel XVI secolo, la bassa fermentazione ha rivoluzionato il mondo della birra, portando alla nascita delle birre Lager. Questo metodo utilizza lieviti del ceppo Saccharomyces pastorianus (precedentemente noto come carlsbergensis), che operano a temperature molto più basse, tra i 5°C e i 10°C. A differenza dei loro cugini “Ale”, questi lieviti tendono a depositarsi sul fondo del tino di fermentazione, da cui il nome “bassa”.
Il processo è significativamente più lungo e richiede una successiva fase di maturazione a freddo (la cosiddetta lagerizzazione) che può durare diverse settimane o mesi. Questo ambiente freddo e il lento lavoro del lievito producono birre dal profilo aromatico molto più “pulito” e meno fruttato rispetto alle Ale. Le birre a bassa fermentazione esaltano le caratteristiche del malto e del luppolo senza le interferenze degli esteri.
Esempi di stili a bassa fermentazione sono:
- Pilsner: Lo stile di Lager più famoso al mondo, originario della Repubblica Ceca, dorato, secco e con un elegante amaro erbaceo.
- Helles: La risposta tedesca alla Pilsner, meno amara e con un gusto di malto più evidente.
- Bock: Birre tedesche più forti e maltate, con note di caramello e pane tostato.
- Märzen: Le tradizionali birre dell’Oktoberfest, ambrate e con un buon equilibrio tra la dolcezza del malto e l’amaro del luppolo.
Secondo la Brewers Association, le Lager rappresentano una fetta preponderante del mercato mondiale della birra, a testimonianza del loro successo globale.
Fermentazione Spontanea: L’Alchimia delle Lambic
La fermentazione spontanea è un metodo ancestrale e quasi magico, sopravvissuto principalmente in Belgio, nella regione del Pajottenland. In questo caso, non viene inoculato alcun lievito selezionato dal birraio. Il mosto, dopo la cottura, viene lasciato raffreddare in grandi vasche aperte, le coolship, dove viene “contaminato” dai lieviti selvaggi e dai batteri presenti naturalmente nell’aria e nell’ambiente del birrificio, come i Brettanomyces.
Questo processo, imprevedibile e lunghissimo (può richiedere fino a tre anni), dà origine a birre uniche e complesse: le Lambic. Il risultato è una bevanda dal carattere decisamente acido, secco e con un bouquet aromatico che può ricordare il sidro, il fieno, il cuoio e la cantina. Non è una birra per tutti i palati, ma offre un’esperienza degustativa ineguagliabile.
Dalle Lambic derivano altri stili unici:
- Gueuze: Un blend di Lambic giovani e invecchiate, rifermentate in bottiglia per ottenere una carbonazione vivace.
- Kriek e Framboise: Lambic fatte macerare con frutta, rispettivamente ciliegie e lamponi, che ne bilanciano l’acidità con note dolci e fruttate.
FAQ – Domande Frequenti sulla Fermentazione della Birra
Che differenza c’è tra una birra Ale e una Lager? La differenza principale risiede nel tipo di lievito e nella temperatura di fermentazione. Le Ale usano lieviti ad alta fermentazione a temperature più calde, risultando più fruttate e speziate. Le Lager impiegano lieviti a bassa fermentazione a temperature fredde, ottenendo un profilo più pulito che esalta malto e luppolo.
Le birre ad alta fermentazione sono più alcoliche? Non necessariamente. Il nome “alta” si riferisce al comportamento del lievito, non al grado alcolico finale. Esistono Ale molto leggere e Lager estremamente forti. Il contenuto alcolico dipende principalmente dalla quantità di zuccheri fermentabili presenti nel mosto iniziale, come evidenziato da studi di settore come quelli del Siebel Institute of Technology.
Cosa sono i lieviti selvaggi nella fermentazione spontanea? Sono microrganismi, principalmente lieviti del genere Brettanomyces e vari batteri, presenti naturalmente nell’ambiente di un birrificio. A differenza dei lieviti coltivati e selezionati per le Ale e le Lager, questi agenti non controllati conferiscono alle birre a fermentazione spontanea i loro caratteristici e complessi sapori acidi e “funky”.
Tutte le birre acide sono a fermentazione spontanea? No. Sebbene le birre a fermentazione spontanea come le Lambic siano famose per la loro acidità, oggi esistono molte birre acide prodotte con metodi controllati. Queste birre, note come “Sour Ale”, ottengono la loro acidità attraverso l’inoculo deliberato di specifici batteri lattici o altri lieviti in fermentatori chiusi.
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