Una ricerca recente ha rivelato un metodo pratico per individuare le bugie. Studi precedenti hanno evidenziato che la disonestà e l’inganno possono mettere sotto pressione il cervello, richiedendo un maggiore sforzo cognitivo rispetto alla semplice verità.

I ricercatori ipotizzano che assegnando a una persona un secondo compito mentre sta mentendo, essa potrebbe essere troppo occupata per dedicare la necessaria energia cognitiva a inventare storie credibili, facilitando così il rilevamento delle menzogne.
Il professor Aldert Vreij, autore dello studio presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Portsmouth, ha dichiarato:
“Nel corso degli ultimi 15 anni, abbiamo dimostrato che è possibile individuare le bugie ingannando i bugiardi stessi. Abbiamo scoperto che questo può essere ottenuto mettendo i bugiardi in una situazione in cui devono dividere la loro attenzione tra la formulazione della loro versione dei fatti e un compito secondario“.
“I nostri risultati hanno evidenziato che, se i bugiardi hanno l’opportunità di riflettere prima di rispondere, le loro bugie possono sembrare altrettanto plausibili della verità. Tuttavia, quando la capacità di riflessione diminuisce, la verità spesso risulta più credibile rispetto alla menzogna. Nel nostro studio, la falsità è apparsa meno credibile della verità, soprattutto quando i partecipanti dovevano svolgere un compito secondario e veniva loro detto che questo compito era importante“.
I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati nel 2022 sull’International Journal of Psychology and Behaviour Analysis da parte di psicologi dell’Università di Portsmouth nel Regno Unito.