Recenti indagini effettuate da Geoff Dallaire dell’Università di Aberystwyth e Charlie Bristow dell’Università di Birkbeck hanno aperto nuove prospettive sulle dinamiche di formazione delle dune, alcune delle più imponenti strutture di sabbia del nostro pianeta.
I risultati, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, derivano dall’analisi della duna stellare Lala Lallia in Marocco, utilizzando tecniche avanzate come il georadar e la datazione a fluorescenza.
I dati raccolti rivelano che le fondamenta di questa duna risalgono a circa 13.000 anni fa, durante il periodo noto come Younger Dryas, mentre la sua struttura elevata si è sviluppata prevalentemente nell’ultimo millennio.
Le conclusioni di questo studio modificano significativamente la nostra comprensione delle dune stellari, evidenziando come queste possano accumulare altezza in tempi relativamente brevi, il che ne giustifica la scarsa presenza nei record geologici.
Ulteriori scoperte indicano che le caratteristiche “maniche” di queste dune, elementi distintivi della loro morfologia, tendono ad essere di formazione più recente rispetto al corpo principale della duna, con esempi che risalgono a soli 15 anni fa.
Secondo i professori Dallaire e Bristow, queste rivelazioni sottolineano il carattere dinamico delle dune stellari, la cui formazione e mobilità possono offrire preziose informazioni sulle condizioni climatiche storiche, influenzate da fattori come la direzione del vento e la copertura vegetale.
Inoltre, lo studio amplia la nostra capacità di interpretare le strutture geologiche presenti non solo sulla Terra ma anche su altri corpi celesti, quali Marte e Titano, evidenziando come le dune stellari, presenti in diversi ambienti, possano servire da modello per la comprensione delle dinamiche geologiche extraterrestri.