Nelle profondità del deserto egiziano, un luogo dove il tempo pare fermarsi, un gruppo di geologi ha fatto una scoperta straordinaria: un’antica via di collegamento che precede persino le più remote piramidi.
Nel corso delle loro ricerche nel 1994, dedicandosi alla mappatura delle antiche cave, gli studiosi si sono imbattuti in un percorso lungo 12 chilometri, realizzato con blocchi di calcare e arenaria, che conduceva dalla cava di basalto fino al lago Maurice.
Datata tra il 2600 e il 2200 a.C., questa via non solo rappresenta la più remota arteria stradale pavimentata mai rinvenuta, ma testimonia anche l’incredibile ingegnosità dei nostri antenati. Attraverso l’analisi delle ceramiche trovate sul sito e delle vestigia di un campo utilizzato dai lavoratori dell’epoca, i ricercatori sono riusciti a ricostruire l’importanza cruciale di questa via per il trasporto del basalto vulcanico verso il Lago Maurice.
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Quest’ultimo, collegato al Nilo durante le piene, era un punto nevralgico per il trasferimento dei materiali fino a Giza, via fluviale. Il basalto estratto era fondamentale per la realizzazione di templi funerari e sarcofagi destinati alla nobiltà. La presenza di una strada pavimentata in calcare e arenaria era essenziale per il movimento delle pesanti lastre, probabilmente trasportate su slitte che scivolavano su tronchi disposti lungo il percorso.
La costruzione della via non era impeccabile, con tratti in cui i blocchi erano posizionati in modo disordinato. James Harrell, geologo presso l’Università di Toledo, ha sottolineato come questa scoperta arricchisca notevolmente la nostra comprensione delle capacità costruttive e logistiche delle civiltà antiche, offrendoci una nuova prospettiva sui sistemi di trasporto del passato.
“Questa strada, benché non possa essere messa sullo stesso piano delle piramidi per quanto riguarda lo sforzo costruttivo, rappresenta un notevole traguardo ingegneristico“, ha commentato Harrell riguardo al ritrovamento.
“La sua esistenza precede le nostre precedenti stime e sfata il mito che in quel periodo non fossero in grado di costruire strade pavimentate. Nonostante in altre parti del mondo si trovino strade di epoche ancora più remote, nessuna di queste può vantare una pavimentazione come quella scoperta.”
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