Mai restare in piscina se senti forte odore di cloro

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L’odore pungente di “cloro” che si avverte nelle piscine non è un segnale di pulizia, ma piuttosto un campanello d’allarme che dovresti prendere seriamente in considerazione.

Mai restare in piscina se senti forte odore di cloro
Foto@Pixabay

Molti potrebbero pensare che l’odore di cloro sia comune in tutte le piscine, ma la realtà potrebbe cambiare completamente questa percezione. Quante volte ti sei tuffato in una piscina durante le vacanze o hai nuotato per tenerti in forma, notando quel caratteristico odore di cloro?

Questo aroma distintivo, spesso associato alla pulizia, è in realtà un indicatore che qualcosa non va.

Il cloro viene introdotto nelle piscine principalmente per combattere i batteri, trasformandosi in acido ipocloroso. Questo composto è efficace contro microrganismi pericolosi come E. coli e salmonella, oltre a prevenire problemi come l’otite del nuotatore e disturbi gastrointestinali.

Tuttavia, è importante sapere che, in condizioni ideali, il cloro in sé non dovrebbe emanare alcun odore.

Questo ci porta a chiederci: se non è il cloro, quale è la causa di quell’odore così forte nelle piscine?

La risposta sta nelle clorammine, sostanze che si formano quando il cloro reagisce con l’ammoniaca proveniente da sudore, oli corporei e, sorprendentemente, urina.

Un’alta concentrazione di questo odore non solo è sgradevole, ma segnala anche una ridotta presenza di cloro libero, necessario per mantenere l’acqua disinfettata. È un indicatore che la piscina potrebbe essere contaminata e che sarebbe saggio aggiungere più cloro per neutralizzare la minaccia.

Secondo gli esperti della Water Quality & Health Council, citati dal portale Ladible, l’indicazione è chiara: evitare di nuotare in acque che emanano un forte odore chimico, poiché questo potrebbe indicare un alto livello di clorammine, prodotto dall’urina mescolata al cloro, rendendo l’acqua meno sicura e più carica di contaminanti.

Il consiglio diventa ancora più rilevante quando si considera che il cloro, se combinato con sostanze come l’urina, perde efficacia nell’eliminare i batteri, aumentando il rischio di infezioni.

La quantità di urina nelle piscine è stata oggetto di studio, con risultati che sottolineano l’importanza di comportamenti igienici adeguati da parte degli utenti delle piscine. Un team di chimici dell’Università di Alberta ha scoperto che, in una piscina di dimensioni standard, una notevole percentuale dell’acqua può essere costituita da urina, evidenziata dalla presenza di dolcificanti artificiali.

Questa scoperta mette in luce l’importanza di pratiche igieniche corrette, come usare il bagno prima di entrare in piscina, per mantenere l’acqua pulita e sicura per tutti.

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