Fa causa allo Stato, perchè salvata da una trasfusione di sangue

VEB

Rosa Edelmira Pindo Mulla, una cittadina ecuadoriana residente in Spagna, ha portato il suo caso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo dopo che le è stata somministrata una trasfusione di sangue contro la sua volontà durante un intervento chirurgico.

Fa causa allo Stato perche salvata da una trasfusione di sangue
Foto@Pixabay

Essendo una Testimone di Geova, la donna aveva chiaramente espresso il suo rifiuto a ricevere trasfusioni di sangue in tutte le forme, anche se ciò avrebbe potuto mettere a rischio la sua vita. Nonostante ciò, durante un’operazione chirurgica nel 2018, a seguito di un’emorragia grave, le è stata fatta una trasfusione, procedura che ha innescato la sua battaglia legale.

La donna aveva precedentemente tentato di ottenere giustizia attraverso il sistema legale spagnolo, rivolgendosi sia a un tribunale di Madrid che alla Corte costituzionale spagnola, senza successo. La sua causa è stata poi presa in considerazione dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, dove è stata spostata dalla Camera iniziale alla Grande Camera per un’analisi più approfondita, a causa della complessità e della mancanza di precedenti giurisprudenziali.

Il caso ha sollevato un intenso dibattito pubblico sul diritto alla libera scelta del paziente e sulle implicazioni etiche di interventi medici contro la volontà del paziente. Da un lato, alcuni criticano l’atteggiamento di Pindo Mulla nei confronti dei medici che le hanno salvato la vita; dall’altro, si sostiene il diritto di ogni individuo di decidere sul proprio trattamento medico.

L’ospedale, di fronte all’urgenza della situazione, ha sostenuto di aver agito nel migliore interesse della paziente, ottenendo l’approvazione di un giudice per procedere con la trasfusione.

Tuttavia, i legali della donna hanno evidenziato come la sua posizione sia stata ignorata, sottolineando che, come immigrata sudamericana e membro di una minoranza religiosa, è stata vittima di pregiudizi.

La Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sta attualmente esaminando il caso, e la decisione finale è prevista nei prossimi mesi. Questo processo è visto come un momento significativo nella definizione dei diritti dei pazienti in Europa.

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