Un team di ricercatori dell’Università di Glasgow ha scoperto che i filtri facciali basati sull’intelligenza artificiale non si limitano a migliorare l’aspetto nelle immagini, ma possono anche influenzare il modo in cui sviluppiamo attrazione romantica. Questa scoperta apre nuovi scenari sul ruolo della tecnologia nelle interazioni sociali, andando oltre la semplice estetica e toccando aspetti profondi del comportamento umano.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, ha utilizzato l’AI per modificare in tempo reale le espressioni facciali – in particolare i sorrisi – durante sessioni di speed-dating virtuale. I partecipanti, ignari dei cambiamenti apportati digitalmente ai volti dei loro interlocutori, hanno vissuto l’esperienza in modo autentico. I risultati sono stati sorprendenti: la sincronizzazione dei sorrisi ha avuto un impatto diretto sull’intensità dell’attrazione percepita.
I filtri applicati erano simili a quelli disponibili sulle piattaforme social, ma molto più sofisticati e realistici. Proprio grazie alla loro discrezione, i partecipanti non si sono accorti delle alterazioni, ma hanno comunque iniziato a provare una maggiore attrazione verso gli altri. Questo cambiamento percettivo ha influenzato anche il modo in cui si relazionavano, creando un effetto a catena nelle dinamiche di interazione.
Uno degli aspetti più affascinanti è stato osservare come l’aumento dei sorrisi percepiti modificasse anche il tono e la qualità della voce. In altre parole, il comportamento visivo ha avuto un impatto diretto su quello vocale, generando un ciclo in cui l’attrazione reciproca si alimentava progressivamente.
Il dottor Pablo Arias-Zarate, che ha guidato la ricerca, ha sottolineato che questi risultati offrono spunti non solo scientifici, ma anche etici: l’AI può essere uno strumento utile per studiare le dinamiche sociali, ma pone anche interrogativi importanti sul modo in cui essa condiziona la nostra visione di sé e degli altri.
Con la crescente diffusione di filtri sempre più convincenti e accessibili, diventa urgente riflettere sulle implicazioni psicologiche e relazionali di queste tecnologie. Come sottolinea la coautrice, la dottoressa Arias-Sara, ci stiamo avvicinando a una fase in cui non solo scegliamo come apparire, ma anche come vogliamo che gli altri ci percepiscano. In questo nuovo panorama digitale, sarà fondamentale definire principi etici per un uso consapevole e responsabile di strumenti tanto potenti quanto delicati.