È stato tra i primi eliminati di questa edizione dell’Isola dei Famosi, troppo presto affinché il pubblico riuscisse ad affezionarsi a lui e al suo personaggio sopra le righe, ma abbastanza per farsi un’idea chiara dei suoi compagni di avventura, di cui, nella maggior parte dei casi, non ha affatto un’opinione lusinghiera.
Giacomo Urtis, eliminato dopo tre settimane dal debutto del reality show, al suo ritorno in Italia ha più di qualche sassolino da togliersi dalle scarpe.
“Sono uscito presto perché non ho fatto strategie, a differenza di tanti altri” esordisce intervistato da Today.it.
“Ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato al momento della partenza per l’ Honduras: in poche settimane ho vinto sia la prova leader che quella ricompensa. Ho scelto di non fare lo stratega anche se ne sarei stato capace: non mi interessava vincere. La bufera sollevata circa la mia professione, poi, mi aveva un po’ demotivato”, prosegue .
Riguardo gli “strateghi” sull’Isola, per Urtis la mente sarebbe Samantha De Grenet, che “manovra tutti con le sue strategie, si è resa innominabile e sceglie ogni settimana le vittime sacrificali da mandare in nomination. E gli altri concorrenti obbediscono alle sue indicazioni”.
Giacomo non esita poi a indicare la sua spalla: “Giulio Base, senza dubbio. Anche lui si impegna per mostrarsi sempre impeccabile di fronte alle telecamere: appena vede un cameran gli si butta davanti e si fa vedere indaffarato nelle faccende domestiche. A volte è arrivato persino a inventarsi incombenze che non erano necessarie pur di fingersi impegnato in qualcosa. Anche Eva Grimaldi è molto brava a sfruttare le dinamiche del reality per un tornaconto. I reality li ha fatti tutti e, sapendo bene come funzionano, sa anche come maneggiarli. È una brava attrice, sa piangere a comando. Non è possibile che pianga per qualsiasi cosa. La vedi in lacrime ancora prima che le cose accadano”.
È invece certo che resterà in buon rapporti con “Raz Degan. E’ stato davvero splendido con me. Mi ha insegnato tutto: a fare fuoco, a cucinare. Anche Simone è una bella persona, è un tipo selvaggio e spesso mi ha aiutato negli incarichi che richiedevano più forza. Lui ha più potenza di me, ha 20 anni, io invece 40. Ecco, forse io ero il naufrago più pigro, ma ammetto che ero davvero stanco”.