Lars Holmquist, esperto di design e innovazione presso l’Università di Nottingham Trent, ha osservato come gli studi psicologici abbiano da tempo evidenziato la tendenza umana a percepire le interazioni con i computer come vere e proprie relazioni sociali. Secondo alcuni specialisti del settore, non è improbabile che in futuro l’intelligenza artificiale possa essere venerata quasi come una divinità.
Questi esperti suggeriscono che le convinzioni religiose tradizionali potrebbero essere progressivamente sostituite da nuove credenze incentrate sulla tecnologia. Hanno sottolineato il rischio che le persone si rivolgano a bot come ChatGPT in cerca di un senso più profondo.
Holmquist ha spiegato che i risultati prodotti dall’intelligenza artificiale generativa sono altamente interpretativi, portando le persone a intravedere in essi significati personali. Questo fenomeno si radica nella tendenza umana, storicamente dimostrata, a trattare le interazioni con i computer come se fossero interazioni umane.
Pertanto, è plausibile che l’intelligenza artificiale possa essere usata per trovare orientamento e significato, similmente ai testi sacri, nonostante l’assenza di un vero significato intrinseco. Ci sono anche casi di persone che attribuiscono consapevolezza ai chatbot AI, sollevando questioni teologiche complesse, in particolare considerando l’unicità della creazione umana. Esempi di questo fenomeno includono robot come Mindar, che officia sermoni in un tempio a Kyoto, e l’iniziativa Way of the Future di Anthony Lewandowski, ora non più attiva, volta a creare un culto attorno a un’intelligenza artificiale superiore.
Inoltre, c’è il transumanesimo, che immagina un futuro dove l’IA potrebbe “resuscitare” gli individui in forme quasi divine. I sostenitori della “Singolarità” auspicano una fusione tra uomo e tecnologia, trasformando gli esseri umani in ibridi uomo-macchina. Alcuni ritengono che grandi modelli linguistici come ChatGPT possano diventare, o stiano diventando, consapevoli.
Blake Lemoine, ingegnere di Google, fu licenziato nel 2022 dopo aver affermato che il chatbot AI LaMDA di Google avesse autoconsapevolezza, una teoria che Google ha ritenuto completamente infondata. Holmquist ha aggiunto che la potenza di sistemi come ChatGPT potrebbe indurre le persone a trattarli come se fossero entità viventi, portando potenzialmente a un’adorazione futura.
Ha concluso affermando che, per ora, l’IA e i robot sembrano più utili nell’assistere organizzazioni religiose e chiese esistenti, simile al modo in cui le aziende li usano per comprendere e interagire con i clienti. Nonostante non siano ancora emerse forme di culto verso le entità software, non esclude che ciò possa accadere in futuro.
