Gli Stati Uniti utilizzarono volpi dipinte durante la seconda guerra mondiale

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Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti tentarono approcci poco convenzionali per guadagnare un vantaggio sul Giappone.

Gli Stati Uniti utilizzarono volpi dipinte durante la seconda guerra mondiale
foto@pixabay

L’Ufficio dei Servizi Strategici (OSS) ideò una serie di tattiche stravaganti, tra cui l’operazione “Fantasia“. Questa operazione mirava a sfruttare le superstizioni giapponesi riguardo ai kitsune, volpi fantasma considerate presagi di sventura.

Edward Salinger, un uomo d’affari, fu incaricato di rendere concreta questa strategia. Il suo team sperimentò vari metodi, come palloncini a forma di volpe e fischietti, ma alla fine optò per l’uso di volpi vere dipinte con vernice luminosa.

Per verificare l’efficacia del piano, il team di Salinger liberò alcune volpi luminescenti nel Rock Creek Park di Washington, D.C. La reazione del pubblico fu di terrore, con i cittadini che fuggivano spaventati alla vista delle volpi fosforescenti, come riportato dalla polizia del Parco Nazionale.

Dopo il successo dell’esperimento, si cercò di trasportare le volpi in Giappone. Tuttavia, l’idea di lanciarle nell’oceano fu abbandonata poiché l’acqua eliminava la vernice luminosa. Salinger propose allora l’uso di palloncini e di un dispositivo galleggiante meccanico che imitasse una volpe impagliata con un teschio umano. Nonostante le idee creative, il progetto fu abbandonato prima di poter essere realizzato.

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