Gran Bretagna, il principe Carlo non regnerà a Buckingham Palace

VEB

La Gran Bretagna, soprattutto per quanto riguarda i ranghi più alti del potere e in special modo la famiglia reale, è molto tradizionalista, eppure, a quanto pare, una lunga tradizione a breve potrebbe essere rotta.

Fonti vicine alla casa reale, infatti, hanno rivelato al Sunday Times che il principe Carlo, quando sarà re, non vorrà abitare a Buckingham Palace. Meglio, per il futuro re, che la residenza dei Winsor sia aperta ai turisti.

Una volta re, il primogenito di Elisabetta II intenderebbe continuare a vivere nella più confortevole Clarence House. Il palazzo londinese, dove attualmente abita insieme alla moglie Camilla, diventerebbe così la nuova sede della Corona.

Si tratta di una magione piuttosto modesta, rispetto all’edificio di stile neoclassico costruito ben 300 anni fa, da cui hanno regnato gli ultimi sovrani d’Inghilterra.

Secondo l’erede al trono, un palazzo così grande, così sontuoso, costoso e scomodo, come Buckingham Palace, non è più consono ai tempi in cui viviamo: lo trasformerà in una dipendenza di uffici e aprirà tutti i saloni di stato alle visite del pubblico. Una parte dell’edificio sarà dedicata a una mostra perenne su Elisabetta II e sul suo lungo regno.

Carlo, del resto, non ha mai particolarmente amato la “grande casa”, come viene soprannominato Buckingham Palace fra i reali, e vuole proseguire nella modernizzazione della monarchia britannica anche attraverso una dimora meno appariscente e soprattutto meno costosa, anche per quanto riguarda i consumi energetici.

E non sarebbe l’unico a pensarla così: a quanto pare anche il figlio di Carlo, William, è d’accordo e l’idea di doversi un giorno trasferire con Kate e i ragazzi nella «big house» lo fa rabbrividire.

La notizia ha sconcertato gli inglesi per l’indelicatezza nei confronti della Regina e per la rottura con le tradizioni della monarchia.

Per di più, Buckingham Palace si appresta ad essere oggetto di lavori di restauro imponenti, in gran parte a carico dei contribuenti: i lavori dovrebbero durare circa 10 anni e costare qualcosa come 370 milioni di sterline.

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