Un hamburger da 2.500 dollari sta catturando l’attenzione e scatenando il dibattito a Nelson, Nuova Zelanda. Non si tratta solo di un piatto esageratamente costoso, ma di un’audace collaborazione tra l’artista locale Lee Woodman e il raffinato ristorante francese Le Plônc. Questo “capolavoro culinario” è l’emblema della loro partecipazione al concorso Burger Nelson Tasman di Out of Reach / French Kiss in Hospitality NZ, che vede sfidarsi oltre 20 locali. Ma dietro il prezzo esorbitante si nasconde un messaggio molto più profondo.

Un Boccone di Lusso e Provocazione
Descritto come una “ballotine di lingua e guancia di bue leccato alla fiamma con tripla crema di formaggio, annegato nella salsa barbecue all’amarena, tra panini brioche all’aglio nero”, questo hamburger è, secondo lo chef Ko Westbrook di Le Plônc, un’invenzione “ironica” e “un po’ sdolcinata”, ma con un forte significato: “la gente del posto che sostiene la gente del posto”. Tutti gli ingredienti provengono da produttori locali, sottolineando un impegno verso la comunità.
Lee Woodman ha elogiato il coraggio di Westbrook nel rilasciare una dichiarazione così audace in un contesto conservatore come Nelson. L’artista ha arricchito l’esperienza con un’opera d’arte complementare, utilizzando una variante dell’antico trucco teatrale del Pepper’s Ghost per proiettare un hamburger fantasma e tremolante ai passanti, un’installazione che il ristorante offrirà una sola volta.
Il Desiderio “Insopprimibile” e la Critica al Consumo
Woodman e Westbrook intendono esplorare il concetto che ciò che le persone desiderano sia in qualche modo “insopprimibile”, collegandolo alla costante saturazione pubblicitaria della vita moderna. “Ci fa venire l’acquolina in bocca, ci fa desiderare quella cosa e l’immagine che abbiamo in mente di quella cosa è molto migliore e più grande di ciò che probabilmente è realmente”, ha dichiarato Woodman a Stuff.co.nz, una delle principali testate giornalistiche neozelandesi. Questo concetto risulterà familiare a chiunque abbia mai disincartato un hamburger da fast food che sembrava molto più appetitoso nella pubblicità.
L’opera d’arte non è solo una riflessione sul desiderio, ma anche una critica diretta ai concorsi di hamburger che proliferano in Nuova Zelanda. Westbrook li definisce “solo cliché” che soffocano la creatività in cucina. “Vogliamo che tu viva bene, vogliamo che tu mangi bene, vogliamo che tu mantenga il tuo pensiero creativo”, ha affermato lo chef, sottolineando come le opere fisiche create da Woodman fossero “libere da guardare e libere da criticare”, un punto fondamentale del loro messaggio.
La Reazione di Hospitality NZ: Creatività Apprezzata
Steve Armitage, amministratore delegato di Hospitality NZ, ha espresso apprezzamento per l’approccio di Le Plônc. “Non si può negare che sia creativo e che abbia sicuramente fatto parlare la gente, cosa che adoriamo”, ha detto a Stuff.co.nz. Ha ribadito che l’obiettivo del Burger Nelson Tasman è incoraggiare il traffico pedonale, sostenere le attività commerciali locali e offrire un’opportunità di divertimento e di espressione unica per i partecipanti.
Westbrook ha assicurato che la fotografia promozionale dell’hamburger è autentica e che il piatto rappresenta un “investimento” e un lavoro serio per il ristorante. Ha rivelato che c’è già interesse, ma l’hamburger verrà venduto solo a un cliente che comprenderà appieno il messaggio e il valore artistico dell’iniziativa. Questa vicenda mette in luce come il cibo possa trascendere la mera alimentazione, diventando un veicolo per commenti sociali e artistici, un fenomeno sempre più comune nel mondo della gastronomia contemporanea. Per approfondire il legame tra arte e cibo, è possibile consultare risorse come quelle del Smithsonian Magazine.
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