Potremmo vedere mammut lanosi camminare di nuovo sulla Terra entro pochi anni. Questo è l’obiettivo rivoluzionario di Colossal Biosciences, azienda americana specializzata in ingegneria genetica, che ha già attirato l’attenzione globale per aver riacceso la speranza di riportare in vita specie estinte.
Dopo i recenti progressi ottenuti nella de-estinzione del lupo terribile, la società guarda ora al ritorno del mammut lanoso, un antico gigante che ha popolato Europa, Asia e Nord America per oltre 300.000 anni, prima di scomparire completamente circa 4.000 anni fa.

Un gigante preistorico pronto a rinascere
I mammut lanosi, simili per dimensioni agli odierni elefanti africani, erano noti per il loro spessissimo mantello e per le orecchie piccole, adattamenti evolutivi perfetti per sopravvivere al clima glaciale. Le cause della loro estinzione sono ancora dibattute, ma si ritiene che la combinazione tra cambiamenti climatici, caccia intensiva da parte dell’uomo e perdita di habitat abbia avuto un ruolo determinante.
Ora, grazie ai progressi nel sequenziamento del DNA e alle tecnologie di gene editing come CRISPR, la prospettiva di vedere nuovamente un mammut camminare nel permafrost della Siberia non è più solo fantascienza.
Una scommessa da 200 milioni di dollari
Nel gennaio 2025, Colossal Biosciences ha ottenuto un finanziamento di 200 milioni di dollari per espandere il proprio programma di de-estinzione. Il fondatore e CEO Ben Lamm ha dichiarato che la missione è ambiziosa ma realistica: “Siamo fiduciosi di vedere i primi cuccioli di mammut lanoso entro la fine del 2028”.
L’azienda ha già completato la mappatura genetica del mammut, identificando i cosiddetti geni bersaglio che distinguono un mammut da un elefante. Gli elefanti asiatici, che condividono circa il 95% del loro DNA con i mammut, sono considerati i candidati ideali per ospitare le modifiche genetiche necessarie.
Come riportare in vita una specie estinta
A differenza della celebre trama di Jurassic Park, dove il DNA veniva estratto da fossili e completato con geni di rana, Colossal lavora “al contrario”: non ricrea il DNA del mammut, ma modifica il DNA degli elefanti per reinserire i tratti genetici tipici del mammut, come il pelo folto, il grasso sottocutaneo e la capacità di sopravvivere a temperature estreme.
L’obiettivo è creare cellule staminali pluripotenti, in grado di trasformarsi in qualsiasi tipo di tessuto, che verranno poi usate per dare vita agli embrioni ibridi. Questi embrioni saranno potenzialmente impiantati in madri surrogate o sviluppati attraverso tecniche di gestazione artificiale ancora in fase di studio.
Una nuova era per la biodiversità?
Oltre all’aspetto scientifico ed emozionale, Colossal Biosciences sostiene che il ritorno del mammut lanoso potrebbe contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Questi animali, infatti, potrebbero aiutare a ricostruire gli ecosistemi della tundra, rallentando lo scioglimento del permafrost grazie al loro impatto sull’ambiente.
Se il progetto avrà successo, l’estinzione potrebbe davvero diventare reversibile. Ma, come sottolineano gli esperti, è fondamentale procedere con cautela ed etica, tenendo conto non solo delle possibilità scientifiche, ma anche delle implicazioni ecologiche e morali di riportare in vita una specie scomparsa.
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