IG Nobel, premiate le peggiori invenzioni e ricerche dell’anno

VEB

E’ senza dubbio una manifestazione divertente, ma è anche un modo originale per ribadire che non sempre è oro tutto quel che luccica, e che la scienza non sempre ottiene i risultati sperati.

Come ogni anno è andata in scena la cerimonia degli Ig Nobel al Sanders Theatre dell’università di Harvard: sono state assegnate le statuette per le peggiori scoperte, invenzioni o ricerche condotte in quest’ultimo anno.

Il riconoscimento a quelle ricerche scientifiche che “prima fanno ridere e poi fanno riflettere” è andato a dei lavori che sul primo momento lasciano perplessi, e a volte suscitano una vera e propria risata, ma che sono assolutamente veri.

E’ stato un team di ricercatori dell’università Georgia Tech a strappare l’irriverente riconoscimento, grazie a uno studio che, utilizzando un’analisi video ad alta velocità, ha costruito un modello di dinamica dei fluidi e dimostrato che tutti i mammiferi di peso superiore ai tre chilogrammi svuotano la vescica in 21 secondi, che si tratti di ratti, capre, mucche o elefanti.

Il premio in biologia va invece al progetto Walking Like Dinosaurs: Chickens with Artificial Tails Provide Clues about Non-Avian Theropod Locomotion: sostanzialmente i ricercatori (Cile e USA) hanno aggiunto un peso alla coda dei polli, e sono riusciti così a scoprire di più sul modo in cui si muovevano i dinosauri.

C’è poi la bici anti-ladro che diventa business, la ricetta per sbollire un uovo di un team di chimici che ha scoperto come far tornare le proteine dell’uovo alla loro forma originale, c’è la scienza dei baci che per esempio può migliorare le reazioni allergiche cutanee.

Un altro vincitore, Michael Smith della Cornell University, ha stilato una classifica del dolore provocato dalla puntura di un’ape, facendosi pungere in ogni angolo del corpo, dalla testa, al terzo dito del piede, al bicipite (i meno dolorosi), fino al pene, il labbro superiore, la narice (i più dolorosi).

Queste e tante altre (geniali?) invenzioni e ricerche si sono meritate (l’ambito?) premio.

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