I ricercatori dell’Università di Oslo hanno fatto una scoperta sorprendente nel campo dell’intelligenza artificiale.
Durante il recente Forum for European Neuroscience (FENS) 2024, hanno presentato uno studio che rivela come il cervello umano sia unico nella capacità di distinguere tra voci reali e sintetiche. In un esperimento con 43 volontari, si è scoperto che, sebbene le nostre orecchie possano essere ingannate, il cervello riesce a fare una distinzione.
I partecipanti hanno ascoltato registrazioni di voci reali e artificiali, esprimendo diverse emozioni, e hanno tentato di identificare quelle generate dall’intelligenza artificiale. I risultati sono stati sorprendenti: solo il 56% delle risposte erano corrette nel riconoscere il linguaggio umano, e solo il 50,5% nel caso delle voci sintetiche.
La scoperta più affascinante riguarda l’attività cerebrale. Attraverso la risonanza magnetica funzionale (fMRI), è emerso che le voci umane attivano aree del cervello legate alla memoria e all’empatia, mentre le voci artificiali stimolano aree coinvolte nel rilevamento degli errori e nella regolazione dell’attenzione.
Questi risultati sollevano interrogativi significativi su come percepiamo la tecnologia e sul suo impatto nelle nostre vite.
Forse in futuro l’intelligenza artificiale non solo imiterà le voci umane, ma sarà anche in grado di evocare risposte emotive simili a quelle provocate dal parlato reale. Tuttavia, attualmente, il nostro cervello resta insuperato nella sua abilità di distinguere tra ciò che è vivente e ciò che è artificiale.