Il cervello utilizza il passato per ricreare la realtà odierna

VEB

Un recente studio della Fondazione Champalimaud ha rivelato che il cervello umano combina le esperienze passate con le nuove informazioni sensoriali per costruire la nostra percezione della realtà. Lo riporta SciTechDaily.

Il cervello utilizza il passato per ricreare la realtà odierna

I ricercatori hanno identificato un modello genetico innato nel nostro cervello, che organizza connessioni spaziali indipendentemente dall’input visivo. Tuttavia, nella percezione visiva, il feedback apporta informazioni aggiuntive e contestuali, migliorando la capacità delle cellule di analizzare un’area più vasta del campo visivo.

La nostra ricerca ha dimostrato che il feedback nella percezione visiva arricchisce le informazioni contestuali e nuove, espandendo la capacità delle cellule di elaborare dettagli su una porzione più ampia della scena visiva,” ha dichiarato Radhika Rajan, coautrice dello studio.

Gli scienziati hanno esaminato gli effetti dell’esperienza visiva sui feedback nell’area visiva primaria V1 nei topi, allevando due gruppi di roditori in ambienti diversi: uno con illuminazione normale e l’altro al buio. Hanno poi studiato come le proiezioni di feedback e le cellule in V1 rispondevano a varie parti del campo visivo.

I risultati hanno mostrato che nei topi allevati in condizioni normali, le proiezioni di feedback profonde in V1 si organizzano secondo schemi preferenziali, come le linee verticali o orizzontali.

Questi risultati suggeriscono che l’esperienza visiva è cruciale per affinare le connessioni di feedback e modellare le informazioni spaziali trasmesse dalle aree visive superiori a quelle inferiori,” ha affermato Leopoldo Petreanu, autore principale dello studio.

Questa scoperta potrebbe essere fondamentale per sviluppare interventi nei casi in cui il processo di integrazione delle informazioni fallisce.

Ad esempio, nelle persone con autismo, la percezione del mondo potrebbe risultare sempre nuova perché le esperienze passate non riescono a influenzare adeguatamente la percezione. Invece, nella schizofrenia, le esperienze passate potrebbero dominare eccessivamente, causando percezioni interne distorte che non corrispondono alla realtà sensoriale.

Comprendere il modo in cui si integrano informazioni sensoriali e conoscenze pregresse può offrire nuove prospettive per affrontare questi squilibri,” conclude Petreanu.

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