Una recente rivelazione potrebbe posizionare il Teorema di Pitagora al centro di un antichissimo caso di appropriazione intellettuale.
La familiarità degli studenti delle scuole superiori con la regola matematica, che permette di calcolare il lato mancante di un triangolo rettangolo, è indiscutibile.
Tuttavia, una tavoletta d’argilla mesopotamica, datata circa 3.000 anni fa e attualmente conservata presso l’Università di Yale, indica che i principi del teorema erano già applicati per determinare la lunghezza della diagonale in un rettangolo, ben prima della nascita del filosofo greco nel 570 a.C., secondo quanto riportato dal Daily Mail.
Gli studiosi ipotizzano che Pitagora potrebbe aver appreso questi principi matematici tramite la tradizione orale e poi averli diffusi ampiamente. Vale la pena notare che gli antichi babilonesi disponevano di competenze matematiche notevolmente evolute per l’epoca e molte delle loro innovazioni perdurano fino ai giorni nostri.
Ad esempio, Babilonia adottava un sistema numerico basato sul numero 60, un principio che ha attraversato i secoli e che ancora oggi usiamo per quantificare il tempo (60 minuti in un’ora, 60 secondi in un minuto) e per suddividere il cerchio in 360 gradi (6×60).