In India ci vuole la dote per sposarsi, ma se sei bella ti fanno lo sconto

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Il persistere della pratica della dote in India, nonostante il suo divieto dal 1961, ha spinto un insegnante di 27 anni, a intraprendere una petizione per porre fine a questo “male sociale“.

In India ci vuole la dote per sposarsi ma se sei bella ti fanno lo sconto
Foto@Pixabay

La donna ha raccontato alla BBC di aver avviato la sua petizione dopo essere stata respinta da diversi uomini a causa del costo richiesto per la sposa. Questo incidente si è verificato a febbraio, quando suo padre aveva invitato un giovane e la sua famiglia nella speranza di trovare un potenziale sposo per lei.

Durante la visita dei potenziali candidati, la donna ha vissuto un momento fastidioso mentre si trovava nel soggiorno, portando un vassoio di tè per gli ospiti. La sua famiglia aveva pianificato attentamente quando e come sarebbe apparsa davanti agli ospiti, e sua madre aveva scelto per lei un abito verde, ritenendolo più adatto.

La donna, spiega, era abituata a questo tipo di situazioni, essendosi verificate già sei volte in passato. Conosceva anche le domande che le sarebbero state poste, come quelle riguardanti la sua istruzione, il lavoro e le sue capacità culinarie.

Durante la conversazione, la ragazza però si è resa conto che non ci sarebbero stati sconti sul prezzo richiesto per la sposa; i genitori ospiti infatti, hanno sottolineato i suoi denti storti e su una piccola cicatrice sulla fronte.

Dopo il tè, la donna ha avuto l’opportunità di parlare in privato con il potenziale sposo dicendogli che non si sarebbe sposata a causa del prezzo richiesto per la sposa. Il giovane ha riconosciuto anche che si trattava di un problema sociale, ma poco dopo la famiglia della ragazza ricevette la notizia che era stata respinta.

Negli ultimi sei anni, il padre della ragazza ha contattato le famiglie di 100-150 uomini single ritenuti idonei e ha incontrato personalmente più di 20 persone. La maggior parte di loro è risultata non valida a causa delle richieste di dote. Questi rifiuti hanno fatto perdere fiducia alla ragazza che, nonostante il suo titolo di master in matematica, si sentiva come se fosse diventata un peso per la sua famiglia.

Secondo uno studio recente, il 90% dei matrimoni indiani prevede ancora la dote, nonostante sia vietata da oltre 60 anni. Si stima che i pagamenti effettuati tra il 1950 e il 1999 abbiano raggiunto la cifra di 250 trilioni di dollari.

Le famiglie delle spose hanno dovuto contrarre ingenti prestiti per soddisfare le richieste della dote, spesso vendendo terre e case. Questa situazione non contribuisce alla felicità e al benessere delle spose. Inoltre, secondo il National Criminal Record Bureau, tra il 2017 e il 2022, 35.493 donne (una media di 20 al giorno) sono state uccise in India a causa di una dote insufficiente.

Gli attivisti per i diritti delle donne sostengono che la pratica della dote contribuisce anche all’asimmetria di genere in India. Secondo le stime delle Nazioni Unite, ogni anno circa 400.000 bambine interrompono la gravidanza per timore di non poter affrontare le richieste della dote se nascono femmine.

La ragazza ha presentato una petizione al capo della polizia di Bhopal, Harinarayan Chari Mishra, chiedendo l’intervento delle autorità durante i matrimoni e l’arresto di chiunque venga scoperto a dare o ricevere il prezzo della sposa.

Sebbene l’intervento della polizia possa essere di aiuto, l’attivista per i diritti delle donne Kavita Srivastava afferma che la questione della dote è complessa. Secondo Srivastava, il prezzo della sposa non rappresenta solo un pagamento una tantum, ma viene spesso visto come un modo per arricchirsi rapidamente. Ci sono numerosi casi in cui le donne sono state vittime di violenze domestiche a vita o sono state cacciate dalle case dei loro mariti perché non hanno soddisfatto le continue richieste di denaro.

Srivastava ritiene che solo attraverso una presa di posizione comune da parte dei giovani uomini e donne, rifiutando di dare o ricevere il prezzo della sposa, si potrà affrontare questo problema.

Una donna di 25 anni è vista come una donna anziana nel mercato del matrimonio“, afferma la ragazza vittima dell’episodio. Suo padre è costantemente alla ricerca di candidati adatti, nelle colonne degli annunci matrimoniali dei giornali e chiede ai parenti di tenere gli occhi e le orecchie aperti per eventuali segnalazioni.

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