Tra intense proteste, uno dei capi di biancheria intima più diffusi è stato ritirato dagli scaffali dei negozi in Russia, Bielorussia e Kazakistan.
In questi paesi, è stato vietato un tipo di indumento intimo probabilmente presente nell’armadio di ogni donna: le mutandine di pizzo.
Secondo le autorità, l’uso di biancheria intima in pizzo comporta gravi rischi per la salute. Come riportato da Femina, a partire da luglio, nei tre paesi sarà vietata la vendita, produzione e importazione di biancheria intima che non contenga almeno il 6% di cotone.
La maggior parte delle mutandine di pizzo contiene solo il 4% di cotone o meno, specialmente se prive di fodera.
Numerose persone hanno protestato contro questo decreto, poiché elimina dagli scaffali uno dei capi di biancheria intima più amati.
Tuttavia, le preoccupazioni sanitarie sono ben fondate. La biancheria intima sintetica non assorbe l’umidità e non permette una corretta ventilazione della pelle e delle parti intime, creando un ambiente favorevole alla proliferazione batterica.
Chi indossa regolarmente questi capi e ha una maggiore predisposizione alle infezioni, può riscontrare più frequentemente infezioni batteriche, fungine e cistiti.