Influenza, tantissimi i bambini già finiti a letto

VEB

Il freddo ormai è inesorabilmente arrivato in tutto lo stivale, assieme alla neve e a virus di vario genere, che nelle scorse settimane hanno già mietuto migliaia di “vittime”.

Dopo il gran proliferare di virus parainfluenzali, è arrivata però l’ora anche dell’influenza vera e propria, arrivata anche in netto anticipo rispetto ai pronostici degli esperti, che attendevano il picco di contagiati solamente dopo il Capodanno.

Ed invece, non solo sono migliaia gli italiani già alle prese con febbre e sintomi vari, ma sono soprattutto i bambini i più colpiti, costretti ad aspettare Babbo Natale tra antibiotici ed antipiretici.

La conferma arriva anche dai dati diffusi dal sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) Influnet che ha messo in evidenza come nell’ultima settimana presa in esame dall’11 al 17 dicembre si è assistito a un’incidenza di 4, 47 casi per 1000 assistiti per un totale di circa 270mila casi accertati di influenza.

Stando sempre ai dati Influnet, la fascia della popolazione che risulta più colpita è quella dei soggetti in età pediatrica al di sotto dei cinque anni, a seguire da quella fino ai 14 anni. Per quanto riguarda invece la fascia di popolazione più adulta si sono registrati 4,09 casi tra i 15 e i 64 anni.

Nonostante il diffondersi dell’epidemia in linea con le attese, il virus in circolazione quest’anno pare essere molto più aggressivo, tanto da aver fatto registrare già 52 decessi in Australia.

I ceppi responsabili dell’influenza 2017/2018 sono il ceppo A (H3N2) insieme a due nuovi ceppi A e B (A/Brisbane e B/Florida), la cui infezione si manifesta con i classici sintomi.

Influenza, tantissimi i bambini già finiti a letto

Influenza tantissimi i bambini gia finiti a letto

Ricordiamo che l’influenza è il classico malanno stagionale, ma non per questo va sottovalutata. I sintomi compaiono da uno a quattro giorni da quando si è stati contagiati, ed i principali con cui l’influenza si manifesta dopo il periodo di incubazione sono: febbre alta che esordisce improvvisamente, dolori muscolari, articolari e addominali, mal di testa, perdita di appetito, congestione nasale, mal di gola, nausea e vomito soprattutto nei bambini e difficoltà a prendere sonno.

Per chi lo desidera c’è ancora tempo per vaccinarsi, perché il vaccino impiega circa 10-15 giorni per essere efficace. Il numero di casi attesi è del tutto analogo all’anno passato, quando a causa dell’influenza vera e propria rimasero a letto 5 milioni di italiani e altri 8-10 milioni furono colpiti dai numerosi virus parainfluenzali.

Come ogni anno, inoltre, l’Istituto superiore della sanità ammonisce sui comportamenti da seguire nei periodi di recrudescenza influenzale, come quello di evitare la frequentazione di luoghi sovraffollati, che favoriscono la diffusione di un virus altamente contagioso come quello dell’influenza, e di lavarsi spesso le mani e mette in guardia sui falsi miti legati all’influenza.

Il più difficile da sradicare? «Gli antibiotici combattono l’influenza». Seguito subito a ruota da «chi si vaccina non si ammala mai» e «dopo tre giorni, l’influenzato non è più contagioso».

Gli antibiotici combattono l’influenza è forse la falsa notizia più difficile da sradicare perché l’influenza in realtà è provocata da virus. Gli antibiotici invece combattono solo i batteri e contro i virus sono inutili.

E c’è di più: ricorrere agli antibiotici quando non serve è un rischio, perché può portare allo sviluppo di resistenza nei batteri, con la conseguenza che, nel momento in cui questi medicinali sono più necessari, possono perdere la loro capacità di guarire.

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