Dal 2011 al 2022, il cielo notturno è diventato più luminoso del 9,6% all’anno, il che rende estremamente difficile l’osservazione.
Secondo gli scienziati, le lampadine a LED, altrimenti rispettose dell’ambiente, potrebbero aver contribuito all’elevato livello di inquinamento luminoso.
Analizzando decine di migliaia di osservazioni fatte da astrofili, i ricercatori dell’Università della Ruhr a Bochum hanno concluso che, a causa dell’inquinamento luminoso, sta diventando sempre più difficile esaminare le stelle. Il team ha analizzato un totale di 51.351 osservazioni tra il 2011 e il 2022, come riporta il portale Gizmodo .
Sulla base del risultato, sembra che il cielo notturno sia diventato più luminoso del 9,6% ogni anno tra il 2011 e il 2022, il che significa che alcune delle stelle più deboli sono completamente “scomparse” per molti.
Sulla base di uno studio pubblicato su Science, ciò significa che in un luogo in cui si possono vedere 250 stelle, il numero di stelle visibili è sceso a 100 in 11 anni.
I ricercatori hanno utilizzato Nightlights, un’applicazione scaricabile gratuitamente da loro sviluppata, per condurre lo studio. Attraverso questo, gli scienziati dilettanti potrebbero segnare dove e quale tipo di sorgente luminosa ha interferito con le osservazioni.
Secondo Christopher Kyba, un ricercatore dell’università, tutto ciò è sorprendente perché, sulla base dei dati satellitari e della crescita della popolazione, non si aspettavano che l’inquinamento luminoso accelerasse a un tale ritmo.
Secondo il team, l’avvento delle luci a LED potrebbe aver contribuito all’aumento dell’inquinamento luminoso.
Kyba osserva che i LED emettono più luce blu, il che è un problema perché la luce blu è la più difficile da filtrare nel cielo notturno.
Secondo gli esperti, in futuro servirà una consapevolezza molto maggiore per l’uso delle sorgenti luminose, in modo che la quantità di inquinamento luminoso diminuisca, o almeno non aumenti.
fonte@hvg