Da tempo gli scienziati si interrogano sulla possibilità che Marte abbia ospitato la vita, soprattutto considerando che in un lontano passato il pianeta presentava oceani, fiumi e condizioni più favorevoli per gli organismi viventi. Le missioni della NASA, inclusi i celebri rover, continuano a scoprire indizi che suggeriscono come i microrganismi potrebbero essere esistiti su Marte in tempi remoti. Tuttavia, una prova definitiva della presenza di vita deve ancora essere trovata.

Recentemente, un gruppo di ricerca ha identificato un’area particolarmente promettente per cercare tracce di vita aliena. Si tratta di una regione situata tra 4,3 e 8,8 chilometri sotto la superficie dell’ampia pianura Acidalia Planitia. Questa zona sotterranea sembra offrire condizioni ideali per la sopravvivenza di microrganismi: protezione dagli ambienti ostili della superficie, calore geotermico residuo e tracce di acqua.
Un luogo chiave per le future missioni
La regione individuata è di dimensioni impressionanti, estendendosi per oltre 3.000 chilometri. Per confermare la presenza di vita, sarà però necessario inviare attrezzature avanzate, come un rover o un lander dotato di strumenti per perforazioni profonde, in grado di prelevare campioni direttamente dal sottosuolo.
Gli scienziati ipotizzano che in questa area potrebbero esistere microrganismi capaci di adattarsi a climi estremamente freddi, simili a metanogeni come Methanosarcinaceae e Methanomicrobiaceae. Questa scoperta rende l’area una priorità per le future esplorazioni marziane.
Indizi a sostegno della vita su Marte
Anche se la vita su Marte rimane un enigma irrisolto, ci sono diverse evidenze indirette che suggeriscono che il pianeta possa aver offerto, in passato, condizioni adatte alla sua comparsa. Tra i principali elementi di interesse:
- Presenza di acqua in passato
Le osservazioni dei rover e degli orbiter mostrano che anticamente Marte ospitava fiumi, laghi e bacini d’acqua. Poiché l’acqua è un ingrediente essenziale per la vita, questi ambienti potrebbero aver rappresentato habitat ideali. - Molecole organiche
Missioni come Curiosity e Perseverance hanno rilevato molecole organiche nelle rocce marziane. Sebbene non siano prove dirette di vita, indicano che Marte possedeva componenti chimici fondamentali per il suo sviluppo. - Metano nell’atmosfera
La rilevazione di emissioni intermittenti di metano su Marte continua a sollevare interrogativi. Poiché il metano viene rapidamente degradato dalla radiazione solare, la sua presenza suggerisce una possibile fonte attiva, forse biologica, nel sottosuolo. - Bacini sotterranei
Nel 2018, un’indagine radar ha rivelato l’esistenza di un possibile lago salato sotto la calotta polare meridionale di Marte. Un ambiente del genere, con acqua liquida, potrebbe teoricamente sostenere forme di vita microbica.
Conclusioni
Nonostante non vi siano ancora prove definitive della vita su Marte, la ricerca è in pieno sviluppo. Le scoperte finora fatte, unite agli indizi raccolti, dipingono un quadro affascinante di ciò che potrebbe essere stato un pianeta ospitale in un lontano passato. Gli scienziati continuano a esplorare e pianificare missioni che potrebbero finalmente rispondere alla domanda: Marte ha mai ospitato la vita?
Mi occupo di fornire agli utenti delle news sempre aggiornate, dal gossip al mondo tech, passando per la cronaca e le notizie di salute. I contenuti sono, in alcuni casi, scritti da più autori contemporaneamente vengono pubblicati su Veb.it a firma della redazione.