Complice anche le temperature che si sono mantenute in moltissime regioni molto più basse della media stagionale, quest’anno sembra, per fortuna aggiungiamo noi, che l’influenza non sia riuscita a “decollare”.
Non c’è stato infatti il picco che si attendeva in concomitanza con le festività natalizie, anche se comunque non bisogna abbassare la guardia, perché il virus non è certo meno contagioso.
“L’attività dei virus influenzali e ai livelli di base e, nelle ultime due settimane – si legge nell’ultimo rapporto, relativo alla settimana dal 28 dicembre al 3 gennaio, con le segnalazioni di 623 medici ‘sentinella’ – il valore dell’incidenza, e inferiore a quello raggiunto in molte delle precedenti stagioni influenzali”. Lo scorso anno, ad esempio, i casi nella settimana dal 29 dicembre 2014 al 4 gennaio 2015, segnalati da 671 medici ‘sentinella’, era pari a 239mila, per un totale di circa 1.031.000.
Le vittime preferite dell’influenza stagionale sono come al solito i bambini sotto i 5 anni di età: nella fascia 0-4 anni l’incidenza è a 5,59 casi per mille, scendendo a 2,04 nella fascia 5-14 e a 1,68 nella fascia 15-64 anni.
“Lo scorso anno abbiamo avuto un’alta intensità dell’attività virale. Nel 2015 il virus H3N2 era mutato rispetto all’anno precedente – spiega all’Adnkronos Salute Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive parassitarie e immunomediate dell’Iss – e inoltre aveva circolato molto anche l’H1N1, assai più virulento. Quest’anno abbiamo un’influenza lenta e non particolarmente intensa, anche se i virus circolanti sono stabili. Probabilmente la popolazione suscettibile lo scorso anno era molta di più”.
Naturalmente è sempre bene agire in prevenzione, anche e soprattutto nel caso dei bambini: bere spremute di agrumi, ad esempio, e più in generale aumentare il consumo di alimenti ricchi di vitamina C, tenere pulito il nasino, lavare spesso le mani e magari ricorrere a qualche rimedio naturale che in fase preventiva o ai primi sintomi può mostrarsi davvero risolutivo.