Imparare una seconda lingua è ormai all’ordine del giorno, ma statisticamente qual è quella più difficile?
Ormai a scuola, per il lavoro, nei concorsi pubblici viene richiesto necessariamente il bilinguismo, cioè la conoscenza di una seconda lingua, parlata e scritta quando non addirittura una terza.
Se per molti di noi già imparare inglese o francese è un’impresa ardua, dovremmo pensare che sarebbe ancora più difficile se ci trovassimo alle prese con idiomi che oggettivamente sono estremamente difficili da imparare e parlare.
Qual è la lingua più difficile da imparare?
A quanto pare sul podio c’è il polacco: sette casi, sette generi e una pronuncia davvero difficile. Se si stima che un ragazzo madrelingua parli fluentemente la sua lingua a 12 anni, per un polacco bisogna raggiungere i 16, quindi si può ben immaginare quanto sia complesso per uno straniero.
Naturalmente anche il cinese si piazza ben saldo sul podio: gli ideogrammi cinesi non danno alcun indizio della propria pronuncia, e il sistema dei toni funziona in modo che il significato di una parola può essere modificato, dipendente da quale tono viene usato.
Complessi da studiare sono anche ucraino e russo: la prima difficoltà sta nel differente alfabeto che usano (l’alfabeto cirillico) anche se in realtà contiene solo 33 lettere, ma anche la grammatica è complessa, così come la pronuncia.
Anche la lingua araba è molto difficile da capire. Essa ha una complessa costruzione di parole aventi la stessa radice di base, senza contare la scrittura da destra verso sinistra e un alfabeto di 28 lettere.
L’arabo è costituito da poche parole e poche lettere. Per elaborare frasi di senso è, quindi, necessario padroneggiare bene la lingua e saper utilizzare insieme i pochi vocaboli a disposizione. Infine, i suoni che caratterizzano la lingua araba risultano molto difficili da riprodurre per i non madrelingua.