Nel 2025, per molti giovani della Generazione Z, il concetto di coppia si sta evolvendo: più che sentimenti, a guidare le scelte relazionali sono le strategie patrimoniali. Il matrimonio viene percepito sempre più come un’unione tra capitali familiari e meno come un’unione romantica. Secondo Eliza Filby, esperta di sociologia generazionale, il futuro delle relazioni sarà segnato da quello che lei definisce una “fusione tra dinastie”, dove l’accesso al capitale familiare sarà più rilevante delle affinità personali.

Questa tendenza si inserisce in un contesto economico in cui il supporto economico dei genitori è spesso decisivo per accedere a una vita indipendente. In effetti, uno studio della società britannica Legal & General ha classificato la “banca di mamma e papà” tra i principali finanziatori ipotecari del Regno Unito, segno che il sostegno familiare è diventato strutturale per le nuove generazioni (fonte).
La dinamica si riflette anche nel mondo degli appuntamenti: molte persone valutano un potenziale partner anche in base alla stabilità finanziaria e allo stile di vita prospettico, come evidenziato da Amber Brooks di DatingNews.com. Questo non significa che l’amore sia scomparso, ma che viene filtrato da criteri molto più pragmatici rispetto al passato. In un’epoca di difficoltà economiche e disuguaglianze crescenti, la sicurezza finanziaria ha guadagnato un posto centrale nella costruzione delle relazioni.
Dalla meritocrazia all’“ereditocrazia”: come la ricchezza familiare plasma il futuro
Nel passato recente, si credeva che studio e impegno fossero le chiavi per migliorare il proprio status socioeconomico. Oggi, per la Generazione Z, quel paradigma appare sempre più obsoleto. Come sottolinea ancora Eliza Filby, autrice del libro Inheritocracy, il vero vantaggio competitivo sembra risiedere nell’accesso alla ricchezza familiare, e non più esclusivamente nelle proprie capacità individuali. In un contesto dove la casa, l’università e la genitorialità rappresentano spese colossali, essere “figli di” può fare davvero la differenza.
Questo fenomeno è in forte crescita anche negli Stati Uniti, dove, secondo uno studio del Federal Reserve Board, le eredità e le donazioni tra generazioni stanno superando i 70.000 miliardi di dollari previsti entro il 2045 (fonte). Un trasferimento di ricchezza senza precedenti che, se da un lato può rappresentare un’opportunità, dall’altro rischia di cristallizzare ulteriormente le disuguaglianze sociali.
Non si tratta più solo di cercare l’amore, ma di ottimizzare il proprio capitale relazionale. In quest’ottica, conoscere il saldo del conto corrente di un potenziale partner diventa tanto rilevante quanto la compatibilità caratteriale. Il romanticismo non sparisce, ma si adatta ai tempi: una nuova forma di pragmatismo emotivo dove la solidità economica viene percepita come un elemento di sicurezza e futuro condiviso.
Dal dating al portafoglio: perché la Generazione Z cerca partner con stabilità finanziaria
Per chi appartiene alla Generazione Z, le app di dating non sono solo strumenti per trovare affinità emotive, ma anche vere e proprie piattaforme di valutazione economica. Il concetto di “match perfetto” si amplia e ingloba parametri un tempo impensabili, come la situazione patrimoniale del partner o la presenza di un fondo fiduciario familiare. Non si tratta di cinismo, ma di una forma moderna di intelligenza finanziaria applicata alle relazioni.
A confermare questa tendenza è Amber Brooks, caporedattrice del portale DatingNews.com, che sottolinea come i giovani siano sempre più aperti nel discutere di temi economici anche nelle prime fasi di una relazione. Secondo Brooks, “non sono superficiali, ma strategici”: sanno che la scelta del partner può avere un impatto diretto sulla qualità della propria vita futura, in termini di abitazione, stile di vita, educazione dei figli e persino possibilità di aprire un’attività in proprio.
Questo nuovo approccio relazionale si inserisce perfettamente nel panorama attuale, dove l’inflazione e l’aumento del costo della vita rendono difficile immaginare un futuro sostenibile basato esclusivamente sul proprio reddito. Il matrimonio, in questo contesto, torna ad assumere una funzione socioeconomica: un’unione non solo di cuori, ma anche di interessi e patrimoni condivisi.
Amore e finanza: come cambia il significato del “vissero felici e contenti”
La visione romantica del matrimonio come coronamento di un amore puro e disinteressato sembra appartenere a un’epoca passata. Oggi, sempre più giovani si orientano verso un modello di coppia ispirato a logiche aziendali: il partner ideale non è più solo quello con cui condividere emozioni, ma anche progetti finanziari sostenibili. In altre parole, la sicurezza emotiva passa anche dalla stabilità economica.
Questa nuova narrativa delle relazioni sentimentali si intreccia con un dato strutturale: le disuguaglianze patrimoniali si stanno amplificando, e la trasmissione intergenerazionale di ricchezza è destinata a diventare uno degli elementi più rilevanti per l’ascensore sociale. Il rischio? Che chi non ha una “dinastia” alle spalle si trovi non solo svantaggiato, ma escluso anche dal mercato affettivo.
Secondo Filby, stiamo assistendo a un passaggio culturale profondo: “se prima si credeva nella meritocrazia, oggi prende piede una sorta di ‘ereditocrazia’”. Una riflessione che trova riscontro nei dati e nei trend internazionali, come dimostrato anche dal report di Morgan Stanley, che individua nella generazione Z un target molto attento a temi come la pianificazione finanziaria e la gestione del patrimonio familiare.
In questo contesto, parlare di amore significa anche parlare di investimenti, redditività e compatibilità economica. Sembra quindi che il lieto fine, per molti giovani, passi prima dal saldo bancario e solo dopo dal batticuore.
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