Nel 1969, l’uomo ha posato per la prima volta il piede sulla Luna, lasciando non solo impronte sulla sua superficie polverosa, ma anche una scia di teorie cospirative che, a distanza di oltre cinquant’anni, continuano a proliferare. I sostenitori di queste teorie sono fermamente convinti che l’allunaggio sia stato un elaborato inganno.
Una delle questioni più dibattute dai teorici della cospirazione riguarda il Lunar Rover Vehicle (LRV), noto anche come Moon Buggy. La domanda su come questo veicolo sia potuto entrare nel lander Apollo ha riacceso recenti discussioni e dubbi. La NASA, d’altro canto, ha fornito molteplici spiegazioni e prove a sostegno della fattibilità tecnica del trasporto del LRV sulla Luna, dimostrando che il rover è stato progettato per rispettare rigorosi vincoli di peso e dimensioni necessari per il viaggio spaziale.
Un portavoce della NASA ha chiarito: “Il telaio del rover era realizzato con tubi saldati in lega di alluminio 2219 e composto da tre sezioni incernierate al centro, permettendo di piegarlo e inserirlo nell’alloggiamento del modulo lunare“.
Le numerose fotografie e video degli astronauti che operano con il rover sulla superficie lunare rappresentano una solida confutazione alle teorie cospirative. Tuttavia, per i convinti teorici del complotto, nessuna prova è sufficiente a scardinare i loro dubbi.
Nonostante gli sforzi e i successi di scienziati e ingegneri, i miti di una presunta messa in scena dell’allunaggio continuano a persistere tra gli scettici.
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