Il Triangolo delle Bermuda alimenta da decenni leggende su navi e aerei svaniti nel nulla. Storie di forze soprannaturali e misteriose anomalie affascinano il pubblico, ma la scienza offre una spiegazione molto più concreta. È davvero una zona maledetta dell’oceano o semplicemente un luogo dove la sfortuna incontra condizioni difficili?

La matematica contro il mistero
Perché così tanti incidenti si concentrano in quest’area tra la Florida, Porto Rico e le isole Bermuda? Secondo lo scienziato australiano Karl Kruszelnicki, non c’è nessuna anomalia. La questione è puramente statistica. In un’intervista all’Independent, ha sottolineato che “il numero di navi e aerei che scompaiono nel Triangolo delle Bermuda è lo stesso di qualsiasi altra parte del mondo in termini percentuali”.
Questa zona è una delle rotte navali e aeree più trafficate del pianeta. Con un volume di traffico così elevato, è logico aspettarsi un numero maggiore di incidenti in termini assoluti. Un’idea condivisa anche da enti autorevoli come la Guardia Costiera degli Stati Uniti e i Lloyd’s di Londra, che già negli anni ’70 non ritenevano l’area più pericolosa di altre. In sostanza, più veicoli passano, più è probabile che si verifichi un incidente.
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Condizioni meteo e fallibilità umana
Se la statistica non basta, la natura offre il resto delle risposte. La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti è chiara: “Non esistono prove che sparizioni misteriose avvengano con maggiore frequenza nel Triangolo delle Bermuda”. L’ente americano punta il dito su due fattori principali: le condizioni ambientali e l’errore umano.
La regione è nota per l’imprevedibilità del meteo. La Corrente del Golfo può generare tempeste improvvise e violente, con onde che possono raggiungere altezze impressionanti. A questo si aggiunge la complessa topografia dei fondali marini, con alcune delle fosse oceaniche più profonde del mondo. Anche il campo magnetico terrestre presenta delle peculiarità: in quest’area, la bussola può indicare il nord geografico anziché quello magnetico, un dettaglio che in passato poteva creare confusione letale. Il caso del Volo 19, una squadriglia di cinque aerosiluranti persa nel 1945, è emblematico: le trascrizioni radio suggeriscono una combinazione di disorientamento e peggioramento delle condizioni meteo.
Conclusione
Le storie su alieni, mostri marini o portali dimensionali sono senza dubbio più affascinanti della semplice realtà. Tuttavia, le prove scientifiche e le analisi statistiche smontano il mito del Triangolo delle Bermuda, riconducendolo a una combinazione di traffico intenso, meteorologia avversa e inevitabile errore umano. La vera anomalia non sta nell’oceano, ma nella nostra tendenza a preferire un mistero avvincente a una spiegazione razionale.
Per approfondire la posizione della scienza su questo affascinante argomento, puoi consultare le risorse ufficiali della NOAA o leggere le analisi storiche fornite dalla Guardia Costiera degli Stati Uniti.
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