No vax, anche Unione europea si esprime contro

VEB

Nel Rapporto sullo stato della salute nella Ue, i numeri parlano chiaro: dal 1° gennaio di quest’anno sono stati registrati 4.794 casi di morbillo, con 4 decessi (contro gli 844 casi del 2016). L’88% dei pazienti non era vaccinato e l’incidenza maggiore si è verificata nei bambini sotto l’anno di età.

Poche cifre, indicative di una situazione che si fa sempre più preoccupante, e che neppure una legge ad hoc, che nega l’iscrizione alla scuola ai bambini non vaccinati, riesce a risolvere.

Naturalmente parliamo ancora una volta del tema caldo di questa fine d’anno, quei movimenti “no vax” che da nord a sud chiedono la libertà di non vaccinare i propri figli.

Coloro che sono contro i vaccini rivendicano la violazione del diritto alla salute (articolo 32 della Costituzione), riguardo al principio di autodeterminazione nelle scelte sanitarie. In base alla giurisprudenza costituzionale, infatti, si può ricorrere agli obblighi di vaccinazione (che la Corte costituzionale ha definito come una “scelta tragica del diritto”) solo nella compresenza di un interesse, non altrimenti tutelabile, alla salute del singolo e della collettività. Per loro è evidente quindi l’illegittimità costituzionale di una normativa che sceglie l’imposizione generalizzata su tutto il territorio nazionale di vaccinazioni senza che sia dimostrato che questa costituisca l’ultima ratio a cui l’ordinamento non poteva che ricorrere.

No vax anche Unione europea si esprime contro

No vax anche Unione europea si esprime contro

E’ stato inutile spiegare all’antivax che la famosa correlazione fra vaccini e autismo fu una truffa, come tale dichiarata dal truffatore stesso ed è inutile spiegare che non c’è mercurio o metalli pesanti o roba strana se non nelle percentuali e per le ragioni in cui c’è in tutti gli alimenti che assumiamo ogni giorni: i no vax continuano a non vaccinare, esponendo anche tutti gli altri bambini a pericoli inutili.

E così non si possono non condividere le parole del commissario alla salute Andriukaitis, che ha evidenziato che queste persone hanno “la responsabilità morale” di quanto succede ai loro figli e “non capiscono che cosa stanno facendo”.

Sarebbe una vergogna se le famiglie che appartengono a questi movimenti dovessero seppellire i loro bambini proprio come successo quest’anno in quei Paesi membri in cui i bambini muoiono di morbillo”, ha detto ancora il commissario.

“Mi piacerebbe invitare la gente di questi movimenti a riflettere su ciò che fanno. Vorrei invitarli a visitare i cimiteri europei del 18mo, 19mo e dell’inizio del 20mo secolo: troveranno molte tombe di bambini morti perché’ non esisteva la vaccinazione“, ha aggiunto Andriukaitis ricordando anche le vite dei piccoli colpiti dalla poliomelite.

Questi movimenti ci riportano ai tempi in cui non c’era conoscenza scientifica, all’età della pietra. Voglio essere chiaro: dobbiamo discutere anche delle responsabilità morale di queste persone”. “Questi movimenti – ha concluso – non capiscono ciò che fanno. L’ho detto molte volte tutti dobbiamo credere ancora nella scienza, nei dati e nella verità invece che in ciò che pensano certe organizzazioni”.

Per lui quindi la soluzione è molto semplice:

«I bambini non possono scegliere. Uno dei principali strumenti di prevenzione di malattie infettive e di decessi che possono derivarne è la vaccinazione e gli Stati membri devono garantire la protezione al livello più elevato. Se i genitori non lo comprendono, allora sono i governi che devono assicurare la responsabilità della protezione di questi bambini e proteggere il loro diritto alla vita, come prevede anche la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, sottoscritta da tutti gli stati membri dell’Ue».

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