Ti sei mai chiesto se qualcuno stesse mentendo durante una conversazione via WhatsApp? Anche se può sembrare difficile da individuare, uno studio della Cornell University ha cercato di fare luce su come le persone mentono nei messaggi di testo, analizzando migliaia di conversazioni e rivelando alcuni modelli comportamentali comuni.

Lo studio della Cornell University: come le persone mentono nei messaggi
La ricerca, pubblicata su arXiv, ha analizzato un ampio database di messaggi di testo da un sistema Android, coinvolgendo sia uomini che donne, studenti e non studenti. I risultati indicano che quando le persone mentono, tendono a usare frasi più lunghe e un linguaggio più vago rispetto a quando dicono la verità.
- Frasi più lunghe: Sia gli uomini che le donne utilizzano frasi più prolisse quando mentono. Lo studio ha rilevato che le donne aumentano la lunghezza delle frasi del 13% durante una bugia, mentre gli uomini lo fanno del 2%.
- Uso di pronomi personali: Sia gli uomini che le donne tendono a utilizzare più pronomi personali come “io” e “mio” quando mentono.
- Linguaggio vago: I bugiardi preferiscono usare parole non impegnative come “forse” o “probabilmente”, evitando dettagli concreti.
Differenze tra studenti e non studenti
Lo studio ha evidenziato differenze notevoli tra studenti e non studenti nel modo in cui mentono. Gli studenti, ad esempio, utilizzano frasi più lunghe del 25% quando mentono, mentre i non studenti mostrano un aumento minimo, appena lo 0,12%. Inoltre, gli studenti aumentano l’uso di parole vaghe del 111% quando sono disonesti, rispetto al 18% dei non studenti.
Perché le persone mentono nei messaggi?
La menzogna è un comportamento umano complesso, spesso utilizzato per evitare problemi, proteggere i sentimenti altrui o ottenere un vantaggio. Anche se socialmente condannata, la capacità di mentire è radicata nelle interazioni quotidiane. La psicologia della menzogna mostra che i bugiardi tendono a evitare dettagli specifici e preferiscono usare generalizzazioni per mantenere coerenza nelle loro storie.
Un altro elemento comune tra i bugiardi è l’attenzione alla reazione dell’interlocutore. Monitorando le risposte, possono aggiustare la bugia in tempo reale, rendendo difficile l’individuazione.
Nuove tecnologie per rilevare le bugie
L’intelligenza artificiale e l’analisi del linguaggio naturale stanno offrendo nuovi strumenti per identificare le bugie con maggiore precisione rispetto ai metodi tradizionali. Queste tecnologie possono analizzare incoerenze nel linguaggio e nei modelli di discorso, aumentando la probabilità di scoprire falsità. Tuttavia, l’uso di tali strumenti solleva questioni etiche riguardanti la privacy e la fiducia, poiché potrebbero essere utilizzati sia per proteggere che per controllare le persone.
Capire se qualcuno sta mentendo nei messaggi di testo è complesso, ma studi come quello della Cornell University offrono utili indicazioni. Sia uomini che donne tendono a utilizzare frasi più lunghe e un linguaggio vago quando mentono, e gli studenti mostrano un comportamento particolarmente pronunciato in questo senso. Le tecnologie emergenti stanno aprendo nuove frontiere nella rilevazione delle bugie, ma è importante considerare le implicazioni etiche del loro utilizzo.
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