La casa di una donna di Padova per 11 mesi è stata l’aeroporto di Palermo.
Gabriella Sciacca ha vissuto per una trentina di anni a Padova.
Dopo il divorzio col marito, e una volta che la figlia ventinovenne ha deciso di vivere col padre, la donna non ha trovato soluzioni alloggiative e, senza una lira, è stata costretta a vivere all’interno dello scalo Falcone e Borsellino di Palermo.
La cinquantasettenne era sposata con un assicuratore ed economicamente se la passava abbastanza bene. Poi la crisi nel 2000.
Per circa 15 anni Gabriella ha cercato di vivere come poteva. Ha fatto diversi lavori, tutti più o meno precari: è stata babysitter, poi collaboratrice domestica, poi badante.
Alla fine, non è riuscita più ad avere neanche un sostentamento minimo derivante da questi lavori, ed è stata costretta a tornare a Palermo.
Il marito le passava 350 euro al mese, che non erano sufficienti per vivere.
Racconta Gabriella Sciacca: Ho provato a bussare alle porte del Comune di Palermo, ma non c’erano possibilità.
Allora ho deciso che dovevo arrangiarmi da sola e ho scelto di vivere in aeroporto perché è il posto più sicuro e protetto.
Ora si trova in un villaggio della cooperativa Libera-Mente di Cinisi, dove è stata accolta ed è accudita.